Spacciavano cocaina ai Vip: tre arresti

Spaccio di cocaina a Salgareda, una trentina i consumatori segnalati nel Trevigiano, tra i quali anche alcuni medici. Tre gli arresti da parte dei carabinieri di San Donà che hanno iniziato le indagini arrivate fino a Salgareda e individuato tre spacciatori albanesi che smerciavano una media di tre etti di coca la settimana per circa 25 mila euro. Si calcola che in un anno movimentassero circa 1 milione di euro.
La banda di spacciatori albanesi è stata arrestata dai carabinieri dopo una lunga attività di intelligence sviluppata nel Basso Piave tra San Donà, Musile e arrivata fino a Quarto d'Altino e poi Cessalto, Conegliano e Treviso, piazze in cui spacciavano.


Quindici le persone denunciate a piede libero che fungevano da «cavalli», una trentina sono gli assuntori segnalati alla prefettura, tra i 20 e i 50 anni.


Consumatori abituali di coca che potevano essere giovani studenti, ma soprattutto imprenditori e professionisti, tra cui anche noti medici.


L'operazione denominata «
Reds
» si ispirava al colore rosso che accomunava le auto degli indagati. Dall'aprile 2010 il nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di San Donà,  si è messa sulle tracce di tre cittadini albanesi ed un altro complice dell'Europa dell'Est, tutti domiciliati tra San Donà e Musile.


Appostamenti, intercettazioni, indagini hanno portato al 21enne
Fejzi Kulluri
, residente a San Donà.


Era lui che riforniva altri due connazionali e un terzo cittadino dell'est Europa che poi cedevano la cocaina ai piccoli spacciatori del Sandonatese e Trevigiano. La media era di circa tre etti la settimana.


Il Pm, sulla base dell'attività di indagine, ha richiesto al Gip l'emissione dei provvedimenti cautelari in carcere nei confronti degli indagati. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno notificato il provvedimento restrittivo al supposto capo dell'organizzazione, attualmente in carcere a Venezia per altri reati, e
Bledar Baco
, 26enne, residente a Musile, e il 28enne
Ervis Hyka
, anche lui a Musile, ma ora domiciliato a Salgareda.


Il quarto soggetto è ricercato e nei suoi confronti è già stata avviata la procedura internazionale del provvedimento restrittivo.


Nelle rispettive abitazioni sono stati sequestrati circa 4.000 euro e altro materiale. Sono state deferite in stato di libertà altre 15 persone che si occupavano del piccolo spaccio e spesso facevano uso di droga.

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