Sovernigo, scoppia la guerra per la sagra
Cento firme dei residenti: «Guai a toccare il parco». Il Comune media, raffica di riunioni

L’assessore Nicola D’Alessi
PAESE.
Continua la battaglia di pareri sulla «sagreta» di Sovernigo, in bìlico tra la possibilità di una sistemazione nella sede storica nel «borgo dei lupi» e il trasferimento in un nuovo centro sociale accanto al parco giochi di via Aquileia. C'è il rifiuto netto da parte delle famiglie residenti nel quartiere, che si oppongono alla cementificazione del prato. L'assessore Nicola D'Alessi apre uno spiraglio.
Prosegue l'analisi dei dati e delle possibilità nella battaglia della «sagreta» di Sovernigo. A fine novembre è stata consegnata in municipio una petizione firmata da circa cento residenti di Sovernigo, saliti sulle barricate contro la costruzione di un centro sociale nell'unica area verde rimasta nel quartiere: quella tra via Toronto, via Spilimbergo e via Aquileia. A schierarsi contro la cementificazione dell'area anche l'opposizione che insiste perché si segua il progetto iniziale, quello della sistemazione della piazzetta all'interno del piano di recupero del «borgo dei lupi», sede attuale della tradizionale sagra. Uno scontro che è presto diventato di dati e giudizi tecnici sulla fattibilità del progetto dell'amministrazione precedente. «Uno dei fabbricati - ha spiegato l'assessore all'urbanistica Nicola D'Alessi - non si può demolire e l'ingresso della lottizzazione passa proprio per la piazzetta della sagra». Ma Valerio Mardegan dall'opposizione insiste: «La soluzione c'è e lo dimostreremo». Una situazione di stallo che si è tentato di superare con incontri e coinvolgimento dei rappresentanti dei cittadini. I residenti infatti, agguerriti, faticano ad accettare spiegazioni tecniche: «Quando abbiamo comprato casa qui ci è stato assicurato che questi terreni sarebbero rimasti liberi per sempre. Non si possono sacrificare così le esigenze di molte famiglie e dei bambini del quartiere». Dopo due incontri tra le parti, l'ultimo venerdì scorso, amministrazione, minoranza e rappresentanti della petizione si avviano ad un terzo appuntamento. Apre uno spiraglio l'assessore: «Forse riusciremo a mantenere la sagra nella piazzetta dove è sempre stata ma sarà sempre una scappatoia. Il guaio è che sono stati impostati male Pat e piano di recupero». Soddisfazione per il momento da parte della minoranza: «Abbiamo ribadito l'obiettivo di mantenere lì la sagretta e salvaguardare il verde» conferma Mardegan.
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