Sono tre le case di riposo virtuose

Cesana, Villa Bianca e San Pio X non hanno mai voluto anticipi

VITTORIO VENETO. Case di riposo virtuose nel vittoriese.Tre su cinque non hanno mai chiesto nessuna cauzione agli ospiti al momento d'ingresso nelle strutture. E questo ben prima che la Regione imponesse lo stop agli anticipi. I virtuosi sono il Cesana Malanotti di Vittorio Veneto, Villa Bianca a Tarzo e il  San Pio X di Cordignano. Mosche bianche a sentire la situazione tratteggiata da un'indagine condotta nelle settimane scorse dall'assessorato regionale ai servizi sociali. E che ha portato l'assessore Remo Sernagiotto alla clamorosa denuncia di Fausto Favaro, presidente degli istituti riuniti di Treviso. Al centro del contenzioso gli anticipi, le caparre chiesti agli anziani al momento dell' ingresso. «La politica del Cesana Malanotti è stata sempre quella di non chiedere neppure un centesimo all'accoglienza», dice il direttore Claudio Ciciliot. « Solo dopo il primo mese di permanenza nell'istituto viene emessa la fattura. E l'anziano paga solamente le giornate in cui è stato effettivamente in casa di riposo». Conferma anche anche Giovanni Sallemi, direttore di Villa  Bianca a Tarzo: «Mai chiesti anticipi agli anziani. Le nuove regole della Regione non cambiano una virgola per noi». Diversa è la situazione negli altri due centri di servizio per non autosufficienti del Vittoriese.« Dal primo settembre   anche noi ci siamo adeguati alle nuove  normative regionali», dicono al Padre Pio di Tarzo «fino ad allora chiedevamo una cauzione di 2.500 euro ad ogni nuovo ospite». Stessa situazione a Casa Amica di Fregona. In questo caso la caparra  corrispondeva a una mensilità, poco meno di 1500 euro.

Francesca Gallo 

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