Solidali, ma senza un soldo «L’Iuav resti a Treviso»

Il giorno dopo l’annuncio del “trasloco” della sfilata, tutti a esprimere solidarietà e vicinanza. ma di euro non se n’è visto nemmeno uno. L’università Iuav ha detto addio a Treviso, annunciando che l'edizione 2015 di “Modesign” – un ricco calendario di appuntamenti di fine anno del corso di Design della Moda – si farà a Venezia. E ha ribadito che non ci sarebbe alcuna certezza neanche sulla permanenza del corso nel capoluogo. La città risponde incredula alla notizia. In poche ore è polemica e il “no” al trasferimento in laguna di sfilate e università è diventato un coro unanime e compatto. Ma è decisamente più complesso riuscire a trovare il modo, e quindi anche il denaro, per garantire che la facoltà possa rimanere nel Trevigiano. E' convinto che ci siano ancora margini di trattativa, il sindaco Giovanni Manildo. «Sono fiducioso e ottimista che la sfilata si potrà fare a Treviso», rassicura il primo cittadino, «stavamo lavorando per poter garantire un finanziamento e penso che nel giro di una decina di giorni potremo dire se il “sistema trevigiano” sia in grado di contribuire all'evento “Modesign”. Ci adopereremo allo stesso modo per la problematica spazi, chiederò un incontro con il rettore». Intricato da sciogliere è infatti il nodo sedi e affitti, visto che a fine 2015 scadranno i contratti di locazione di Pio X e seminario vescovile che attualmente ospitano le lezioni. Fino a quella data gli affitti e le spese per la logistica saranno garantiti dalla Camera di Commercio, ma l'ipotesi rinnovo si fa sempre più lontana visti i pensati tagli subiti dall'ente camerale.
Sulla questione Nicola Tognana, presidente della Camera di Commercio, è realista: «Noi finché avevamo le risorse economiche abbiamo sempre sostenuto le attività dello Iuav, ci abbiamo creduto. Ma purtroppo, con i tagli subiti, la partita si fa difficile. Ritengo comunque che valga la pena di trovare una soluzione per non perdere una storia fatta di tradizione e opportunità per il nostro territorio». Anche il mondo dell'imprenditoria alza la testa e dice la sua sul “caso Iuav”.
«Unindustria Treviso ha considerato, fin dal loro inizio, i corsi di laurea in Design della moda e Disegno industriale come asset strategici per il nostro territorio e in questi anni ha operato in modo significativo per valorizzarne il ruolo», fa sapere la presidente Maria Cristina Piovesana, «è proprio da questa considerazione che negli ultimi sei mesi Unindustria si è fatta parte attiva anche con le altre categorie economiche e le istituzioni per individuare, anche prevedendo un impegno economico diretto della stessa associazione, le soluzioni organizzative e le risorse economiche per riuscire a mantenere nel territorio questa importante infrastruttura culturale. Su questo percorso si sono frapposte difficoltà e ritardi anche burocratici che hanno impedito il perfezionamento dell’operazione, ma che riteniamo ancora superabili. Da parte nostra rimane forte la convinzione dell’importanza di questi corsi per la città e il territorio e in base a questa continueremo ad operare cercando di arrivare presto a una soluzione condivisa». Un plauso alla Camera di Commercio e un appello a non far scappare i corsi da Treviso arrivano da Michele Bocchese, presidente di Sistema Moda Confindustria Veneto. «Lo Iuav, che ha il valore aggiunto di essere una scuola pubblica, è un'istituzione fondamentale e va vista come una priorità per la città ma anche oltre, a livello Veneto», sottolinea ribadendo come tessile e abbigliamento siano settori non trascurabili, che vedono la nostra regione seconda solo alla Lombardia. Per l'imprenditrice Marina Salamon «serve una visione chiara, che vada al di là dei localismi e che punti su poli universitari d'eccellenza. Pochi ma buoni».
All'interrogativo sul destino di Iuav a Treviso si fanno avanti anche alcuni esponenti politici. Per Giovanni Tonella del Pd «serve un impegno comune per salvare lo Iuav» e la soluzione va ricercata nel dialogo. Per Mario Conte e Cristiano Schiavon (Lega) “Modesign” deve tornare a Treviso. «Bisogna bypassare la negligenza dell'amministrazione comunale. Noi stiamo lavorando per un tavolo di confronto tra Iuav e negozianti del Comitato Quartiere Latino».
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