«Soldi spesi per manutenzioni Si fidava dei suoi faccendieri»

«Stefano Lorenzon non emetteva fatture false. Quei soldi servivano per pagare i lavori di manutenzione da eseguire sui cinquanta immobili di sua proprietà». Paolo Salandin (nella foto), avvocato di...
Di Fabiana Pesci
CORRISPONDENTE..MONTEBELLUNA AVVOCATO SALANDIN..SOLO PER ARCHIVIO DA NON UTILIZZARE ..fotocronaca - crocetta centenaria..castelfranco nuova bretella..caerano banca popolare vicenza
CORRISPONDENTE..MONTEBELLUNA AVVOCATO SALANDIN..SOLO PER ARCHIVIO DA NON UTILIZZARE ..fotocronaca - crocetta centenaria..castelfranco nuova bretella..caerano banca popolare vicenza

«Stefano Lorenzon non emetteva fatture false. Quei soldi servivano per pagare i lavori di manutenzione da eseguire sui cinquanta immobili di sua proprietà». Paolo Salandin (nella foto), avvocato di Lorenzon, respinge ogni accusa. Qualche settimana fa l’immobiliarista è stato sentito dal pubblico ministero Giovanni Valmassoi. L’uomo ha fornito al magistrato elementi utili per circostanziare le indagini, che sono ancora in corso. «Stefano Lorenzon», continua Salandin, del foro di Treviso, «aveva due interlocutori, una sorta di faccendieri, dei mediatori che gestivano i rapporti di lavoro con le cinque o sei imprese, dai fornitori agli idraulici, tanto per fare un esempio, che eseguivano i lavori di manutenzione nei cinquanta immobili di sua proprietà. Lorenzon si affidava completamente a queste persone».

Il pubblico ministero Valmassoi ha sentito anche i due intermediari utilizzati dall’immobiliarista. Secondo quanto trapela, pare che la volontà degli inquirenti sia diretta a chiarire e approfondire le posizioni di altre persone coinvolte nell’emissione delle fatture contestate. Per l’immobiliarista si profilano pure nuovi sequestri, alla luce del fatto che le Fiamme gialle gli contestano di non aver dichiarato redditi per una cifra da capogiro, poco meno di due milioni e mezzo di euro.

«Lorenzon è accusato di aver emesso un ciclo di fatturazioni false, volte ad abbassare il valore del reddito imponibile. Ma dimostreremo che non è così». L’avvocato Salandin attende il processo per spiegare in sede dibattimentale la reale posizione di Stefano Lorenzon.

Per ora la magistratura ha disposto il sequestro di alcuni beni di proprietà di Lorenzon, per un valore totale pari a 279 mila euro. Oltre alla Ferrari 360 Modena (di un valore stimato di 45 mila euro), all’immobiliarista sono state sequestrati capannoni, quote societarie e alcuni immobili. Sarà necessario attendere la chiusura delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Valmassoi, per comprendere se ci saranno ulteriori contestazioni. L’inchiesta è scattata pochi mesi fa e contestualmente è stato disposto il sequestro dei beni.

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