Soldi in paradisi fiscali: Benetton condannata
Il gruppo di Ponzano dovrà pagare 2,7 milioni di euro all'erario (tra Irpeg, Irap e sanzioni). L'accusa era di aver pagato false provvigioni a intermediari dell'isola di Man, paradiso fiscale

Stangata da 2,7 milioni di euro alla Benetton. La commissione tributaria regionale ha infatti confermato la sentenza di primo grado che contestava al gruppo di Ponzano di aver ingiustamente dedotto, nel 2003, costi sostenuti nei confronti di due società dell'isola di Man, in Inghilterra, noto paradiso fiscale.
Altri accertamenti sarebbero in corso per le annualità 2004, attualmente in discussione davanti alla commissione tributaria di Venezia, e l'annualità 2005. Sarebbero invece in fase di lavorazione altre contestazioni riguardanti i periodi 2006/2007.
Da villa Minelli, sede del gruppo di Ponzano, è arrivato un «no comment» sulla vicenda.
La commissione regionale ha stabilito infatti che per una società occorre verificare l'effettività delle operazioni, non in astratto, «ma con riferimento alla reale operatività dei soggetti che hanno beneficiato dei pagamenti».
Secondo l'Agenzia delle entrate, quelle che dovevano quindi essere vere e proprie società attrezzate, in Paesi europei definiti «non collaborativi» con l'Italia sul fronte fiscale, erano scatole vuote senza un'effettiva operatività.
I funzionari dell'Agenzie delle entrate sostengono di aver scoperto, nel corso dell'indagine, che le società di riferimento della multinazionale erano in realtà dei soli numeri di fax.
Difficile anche solo risalire all'esatta compagine proprietaria, dato che operavano in Paesi non collaborativi con le Autorità tributarie italiane.
«Perché pagare provvigioni più salate a intermediari dell'isola di Man, quando sarebbe stato più conveniente rivolgersi direttamente a operatori attivi in Irlanda e Grecia?». E' questa infatti la domanda che si erano posti gli ispettori dell'Agenzia delle Entrate impegnati in una verifica nei confronti della Benetton.
E i giudici tributari hanno confermato i loro dubbi, condannando la società a rifondere 2,7 milioni di euro tra Irpeg, Irap e sanzioni per la sola annualità 2003.
Altri analoghi accertamenti per importi multimilionari sono stati emessi per l'annualità 2004, attualmente in discussione davanti alla Commissione tributaria provinciale di Venezia, e l'annualità 2005. Mentre sono in fase di lavorazione analoghe contestazioni riguardanti i periodi 2006-2007.
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