Simona Gioli e il buongiorno moscovita: «Dobriden' Spes»
Da Mosca a Conegliano, la rockstar del volley è qui. Dopo 3 anni passati in Russia, approda all’Arena grazie alla San Benedetto

LA DIVA Simona Gioli insieme a Lucchetta
CONEGLIANO. «Dobriden' Spes», buongiorno Spes. Un buongiorno moscovita da Simona Gioli, che arriva a Conegliano dopo tre anni passati in Russia. Dobriden' Simona. Nella sala cortesia della Zoppas Arena la folla ieri sera contava oltre duecento persone. C'era attesa. Sembrava di respirare l'elettricità ai piedi di un palco, quando si attende l'entrata in scena della rockstar. Il mito Simona Gioli torna in Italia dopo tre anni. Il sito web della Spes è intasato per il numero di accessi da tutta Italia. Inizia il presidente del Conegliano Giovanni Lucchetta, che rivela il nuovo sponsor della Spes, che ha permesso il passaggio di Simona Gioli dalla Dinamo Mosca alla Spes.
«Una stranezza se ci pensate, eppure è accaduto. L'opportunità di legare il proprio nome ad una grande atleta è stata la molla che ha convinto l'acqua minerale San Benedetto ad accompagnarci. San Benedetto appartiene alla famiglia Zoppas, ed è una primaria realtà a livello mondiale, è solo grazie a questo rapporto che oggi possiamo presentare Simona». L'allenamento è terminato da poco e le atlete sono ancora dentro lo spogliatoio. La presentazione ritarda un pò. E poi, la porta che conduce agli uffici della società si apre. Un applauso, dieci, oltre duecento. Simona Gioli ha stregato i tifosi gialloblù: «Quanta gente... siete tantissimi. Mi mettete in imbarazzo, non sono più abituata - dice prima di sedersi - è bellissimo essere in una società che ha dei sogni, che è diventata grande, che ha un pubblico che fa parlare di sé. Conosco già la città, tra l'altro è vicino a Rovigo, dove sono cresciuta. Spero sia il primo giorno di una storia che ci porterà lontano insieme. Ho scelto Conegliano perché qui c'è un'ottima base per fare bene. Aver avuto altre proposte non conta, potevo anche non giocare per tre mesi. Ho scelto la Spes perché credo, e da tempo, in questa realtà. Ho il vizio di dimenticare quello che ho vinto, lo porto nel cuore, ma è il passato. Altrimenti non avrei vinto molto. Il mio dovere ora è creare in fretta l'intesa con la mia squadra, con il mio coach. Per arrivare a giocare le finali è necessario essere una squadra unita, pensiamo a questo dunque».
Non sta nella pelle Dragan Nesic. La sua squadra piace, non è un mistero, Gioli è la ciliegina. «Tutti sapete che Gioli è più di un'atleta dalla qualità assoluta - dichiara il tecnico - aggiungiamo una pietra al nostro percorso. Siamo una società ancora piccola con un pubblico molto grande. Dobbiamo mantenere un pubblico grande e diventare una società importante. E' bello essere parte di questo cambiamento. Ci serviva qualcosa in più e l'arrivo di Simona, anche se non risolve tutto, ci fa avanzare. Rischi di disequilibri interni? Vi rivelo una cosa: lunedì Lucchetta porterà qui anche Ze Roberto e sarò contento di essere l'assistente di uno dei più forti tecnici al mondo. Tutti siamo contenti di avere accanto una delle più forti giocatrici al mondo». L'arrivo di Gioli è una buona giornata di sole sopra il cielo di Conegliano. Come direbbero a Mosca: «Dobriden' Simona».
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