Silea, ancora fermi i pacchi raccolti per i terremotati

La Lega accusa il Comune di avere distribuito impropriamente parte del materiale L’assessore Cenedese: «Gli scatoloni con giocattoli e abiti saranno inviati lunedì»

SILEA. «I beni raccolti per i terremotati sono abbandonati in municipio, e vengono distribuiti a chi non c'entra nulla con il terremoto». L'accusa diretta all'amministrazione comunale di Silea, che ha avviato una raccolta di materiale le famiglie colpite dal terremoto di fine agosto, è del segretario locale del Carroccio Moreno Vanzin.

Un'accusa che l'assessore Rossella Cendron respinge al mittente, «alcuni scatoloni partiranno lunedì, per altri ci è stato chiesto di attendere un po'. Il materiale in più, come quello per l'igiene personale, è stato dato a persone individuate dai servizi sociali».

Amatriciana in piazza per il terremoto
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Pochi giorni dopo il terremoto l'amministrazione comunale, in particolare gli assessori Rossella Cendron e Antonella Cenedese, si sono attivati per promuovere una raccolta di giocattoli e indumenti, da destinare alle popolazione terremotate. L'appello ha avuto un successo oltre ogni rosea aspettativa: domenica il piazzale del municipio era letteralmente invaso dagli scatoloni e dal materiale portato dalle persone arrivate da diversi comuni. «Solo che quel materiale è ancora tutto accatastato tra il municipio, il sottoscala del Comune e la casa del custode», spiega Moreno Vanzin, «Hanno organizzato la raccolta dopo che la Protezione Civile da Amatrice aveva già detto che non serviva nulla. E che il rischio di mandare materiale era di farlo entrare in un giro nero, in cui qualcuno si sarebbe messo a spartirselo e a venderlo. Nonostante questo la raccolta è stata fatta».

All'interno della protezione civile di Silea c'è stato uno strascico immediato con il presidente, che ha dichiarato l'intenzione di rassegnare le dimissioni, per il mancato coinvolgimento dell'associazione. Ma le dimissioni sono poi rientrate. «Ora non sappiamo cosa ne sarà di tutta questa roba raccolta e ammassata. Quello che sappiamo è che sono state viste persone, che nulla hanno a che fare con il terremoto, prendersi alcuni scatoloni e portarseli via. È un atto di disonestà nei confronti di chi ha donato il materiale, che l'ha fatto perché andasse ai terremotati», conclude Vanzin.

La questione finirà anche al centro di uno dei prossimi consigli comunali, in quanto i consiglieri Andrea Zorzi, Silvia Biscaro e Debora Leonardi hanno presentato un'interrogazione. «Non è vero che la raccolta non è stata coordinata. Ci siamo mossi contattando la protezione civile nazionale e chi si occupa della gestione dell'emergenza», spiega Rossella Cendron, «Proprio questa mattina mi sono sentita con il nostro contatto per organizzare il trasporto. Lunedì parte il prima carico di giocattoli, che saranno gestiti dal Telefono Azzurro. Ci è stato chiesto di aspettare per gli indumenti. La raccolta è andata oltre le aspettative, e in accordo con i servizi sociali abbiamo deciso distribuire del materiale che non sarebbe andato nella zone del terremoto, come quello per l'igiene personale, a persone bisognose del territorio».

Federico Cipolla

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