Si sposa in carrozzina «L’amore di Enzo per viaggiare ancora»

MASERADA. «Il problema più grande che c’è ora tra noi è la distanza»: è già una promessa d’amore quella fatta dal letto dell’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza da Debora Polon al suo compagno, tra qualche ora marito, Enzo Greatti. Debora e Enzo, rispettivamente 49 e 54 anni di Maserada, si sposeranno questa mattina nella sala riunioni dell’ospedale mottense. Debora è attualmente ricoverata all’Oras per le terapie riabilitative nella speranza di tornare a camminare al più presto.
Ora è in sedia a rotelle a causa di un incidente in motocicletta capitatole il 27 agosto scorso in Val di Zoldo. Come sempre era insieme al compagno Enzo che guidava la moto, lei dietro sul sellino, quando un’auto li ha speronati facendoli cadere a terra. Per Enzo solo ferite lievi, mentre le condizioni di Debora sono apparse gravissime fin da subito. «Ricordo tutto prima dell’incidente», racconta Debora con una serenità disarmante, «e ricordo anche di essere rimasta sempre cosciente. Ho dimenticato solo alcune cose: penso che sia il modo della nostra mente di proteggerci dai ricordi più brutti. L’unica cosa che mi dispiace è che la persona che ha causato l’incidente non si sia mai fatto sentire».
Questa mattina la coppia convolerà a nozze, come ha spiegato Enzo per l’importanza del “pezzo di carta” per la burocrazia italiana. «Il nostro sogno era sposarci durante uno dei nostri viaggi», spiega Debora, «Ci immaginavo vestiti di lino bianco e con i piedi nell’acqua. Le cose andranno diversamente ma nulla ci vieta di rifarlo in futuro come volevamo noi». La coppia di Maserada, che si è conosciuta sul posto di lavoro alla tessitura Monti di Varago, sta insieme da 13 anni. «Da quel 27 agosto sono ricoverata in ospedale e dall’8 settembre sono qui all’Oras, dove ringrazio veramente tutti per la professionalità e per la cortesia», afferma Debora, «Io e Enzo non siamo mai stati lontani. All’inizio questo mi preoccupava: stare insieme a casa, al lavoro, nel tempo libero, invece stiamo proprio bene insieme, ci compensiamo. Ora stare lontani e la barriera più grande che finora ci sia stata imposta».
Debora e Enzo si sposeranno questa mattina: non sanno ancora se Debora tornerà a camminare. «Farò di tutto per tornare a camminare, ma o con le mie gambe o con il camper tornerò a viaggiare», dichiara Debora con una forza straordinaria, «Non so se dopo un’esperienza come la mia scatti qualcosa nella testa o cosa succeda, ma io non mi abbatto. Caratterialmente nella mia vita ho sempre guardato avanti. L’altro giorno pensavo a come potrò andare in acqua. Penso già al mio futuro e a tutto quello che ho ancora da vedere e da fare con Enzo».
Ora diranno il loro “sì” in una semplice cerimonia civile officiata dal sindaco di Motta Paolo Speranzon a cui presenzieranno una trentina di invitati. Niente abito bianco, niente fiori, niente fedi, quelle le tatueranno sulle dita quando Debora uscirà dall’ospedale, niente cravatte: solo il loro amore sopra ogni cosa che supera ogni difficoltà della vita.
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