Sfruttava 7 prostitute la maitresse dell’Est condannata a tre anni

È stata condannata a 3 anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione, aggravato dal numero delle donne sfruttate (ben 7), e sfruttamento della prostituzione minorile Tatiana Patras, la maitrasse finita nei guai dopo l’omicidio di Largo Molino a Villorba che costò la vita a Igor Ojovanu, il 28 settembre 2018 a Fontane.
Alla 34enne dell’Est (difesa dall’avvocato Mauro Serpico), compagna di Florin Stingaciu, condannato all’ergastolo per la morte di Ojovanu, il giudice del tribunale di Venezia ha anche sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari con il solo obbligo di firma per tre volte alla settimana. Nello stesso procedimento è stato invece assolto il co-imputato, Dumitru Baciu, accusato di favoreggiamento perché, secondo i carabinieri del Radiomobile di Treviso, in un paio di occasione avrebbe trasportato due prostitute nell’appartamento di Largo Molino.
Secondo le indagini del nucleo radiomobile dei carabinieri di Treviso, Patras gestiva un giro di prostituzione – in cui era finita anche una minorenne moldava - in grado di fruttare almeno 200mila euro in otto mesi. Ad attirare le attenzioni dei carabinieri era stato il tenore di vita di Stingaciu e della compagna, entrambi senza un impiego fisso, eppure in grado di comprarsi una Porsche Cayenne. Le intercettazioni telefoniche sui numeri intestati a Stingaciu, a Patras e a un altro uomo che frequentavano, hanno fatto il resto. Le tre linee telefoniche, infatti, dopo l’omicidio continuavano ad essere utilizzate da Patras per ricevere le richieste di prestazioni sessuali da parte dei clienti, per indirizzarli agli appartamenti, per comunicare gli orari alle ragazze, per spiegare prezzi e prestazioni. Lei stessa in alcuni casi si è spacciata per prostituta, salvo poi mandare all’appuntamento un’altra ragazza. Baciu, che è stato però assolto, era considerato l’autista. Oltre ad accompagnare le prostitute agli appuntamenti, era accusato di controllarle e ritirare il denaro, 50% per la Patras, mentre il 50% restava alla ragazza. Tre gli appartamenti in cui si svolgevano gli appuntamenti, a Fontane in via Largo Molino nello stesso stabile in cui Patras viveva Stingaciu, a Zero Branco, e a Silea. —
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