Sfrattati, con 30 cani e 20 gatti

VILLORBA. Vivono con 30 cani e 20 gatti nell’abitazione della sorella, martedì sono stati sfrattati con l’intervento dei carabinieri. Nonostante il tentativo di resistere all’esecuzione dello sfratto, ora Carmelo Pugliese e Maria Loretta Casella dormono in auto, separati dai loro animali dalla cancellata dell’abitazione. «Chiediamo un aiuto, non vogliamo separarci da loro, ma non abbiamo un lavoro», hanno spiegato ieri. L’emergenza è scoppiata negli ultimi mesi, ma i fatti che hanno portato allo sfratto hanno radici più profonde, almeno da quando Casella inizia a vivere nella casa di via Cal di Treviso in cui precedentemente abita anche il padre.

Per qualche tempo si tratta di una convivenza; lei vive con i suoi animali in una stanza della casa, dall’altra parte lui. L’abitazione però non è il massimo per un anziano, non ha un impianto di riscaldamento, ed è molto umida. Il padre decide dunque di andare a stare in affitto, mentre Maria Loretta resta in via Cal di Treviso, con i suoi animali. Ma la casa nel frattempo diventa di proprietà della sorella. Ne nasce una battaglia legale, che culmina con lo sfratto esecutivo ai danni di Maria Loretta, e di colui che nel frattempo è diventato il suo compagno, Carmelo Pugliese. Dopo alcune proroghe, ieri non c’è stato più nulla da fare. E’ arrivato l’ufficiale giudiziario, con i carabinieri, e ha eseguito lo sfratto. Carmelo e Maria Loretta sono usciti, non senza tentare ancora di resistere, e hanno trascorso la notte in casa. «Siamo riusciti perlomeno a far tenere all’interno del cortile una parte degli animali», spiega Carmelo. «Stiamo vivendo grazie all’aiuto di alcuni vicini, che ci danno un pasto, e qualcosa da mangiare anche per i nostri animali».

La coppia è nullatenente, e senza lavoro. Solo Maria Loretta ha una pensione minima, acquisita dopo la scomparsa del marito. «Capisco che le nostre scelte possano non andare a genio a tutti, ma noi vogliamo vivere così. Con i nostri animali, senza dover correre al supermercato per far la spesa. Viviamo così, contando sulla bontà delle persone, su chi è disposto a darci qualcosa. Non chiediamo soldi, ma solo un aiuto».
Un aiuto che si può tradurre solo in un nuovo alloggio. «Chiediamo che qualcuno che possiede un vecchio casolare in mezzo alla campagna ci ospiti con i nostri animali», prosegue Carmelo Pugliese. (f.c.)
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