Sexy-ricatto, l'avvocatessa patteggia

Archiviata la posizione dell'autista arrivato con i video
Adele Giordano
Adele Giordano
 Si avvia alla chiusura l'indagine sul sexy ricatto ai danni di un imprenditore di San Marino, che ha visto coinvolta anche un'avvocatessa trevigiana e il marito, maresciallo dell'aeronautica. La Procura ha chiuso gli accertamenti su quanto accaduto lo scorso ottobre confermando la maggior parte delle accuse nei confronti degli indagati, ma decidendo anche un'archiviaizone. Gli inquirenti non hanno infatti ravvisato alcun reato a carico di A.D.G., 53 anni di San Marino, ex maresciallo dei carabinieri. L'uomo era l'«autista», colui che accompagnò in auto da San Marino a Treviso un ragazzo (figlio del mandante dell'estorsione) con la valigetta dei video a luci rosse che l'avvocatessa doveva poi consegnare alla vittima in cambio di una somma di 600 mila euro. A.D.G., assistito dall'avvocato Stefania Bertoldi, è stato interrogato nei giorni scorsi dal procuratore Antonio Fojadelli, titolare delle indagini: ha spiegato di aver guidato fino a Treviso nella convinzione di dover consegnare degli atti giudiziari a un legale e di essere stato all'oscuro del sexy-ricatto. Una versione ritenuta credibile, tanto che è scattata la richiesta di archiviazione accolta nelle scorse ore dal giudice Silvio Maras. Per l'avvocatessa Adele Giordano, difesa dall'avvocato Roberto Nordio, si prospetta l'ipotesi del patteggiamento: la professionista, che ha confessato di aver commesso un errore, si è impegnata a risarcire il danno. Adele Giordano, di fatto, si era prestata ad accogliere la richiesta di aiuto di uno suo cliente molto importante - l'imprenditore sanmarinese che ha organizzato l'estorsione ai danni del conterraneo - trovandosi così coinvolta nel ricatto. (s.t.)

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