Sette giorni di coma dopo lo schianto Roberto si è svegliato

I medici hanno sospeso la sedazione indotta coi farmaci Il 27enne, trasferito in ortopedia, è ormai fuori pericolo
Di Rubina Bon

CARBONERA. All'alba di domenica 24 giugno, al volante della sua Ford Fiesta, era rimasto ferito in un terribile incidente sul Terraglio, a Preganziol. Al suo fianco l'amico Amedeo Viviani, 27 anni, grafico triestino trapiantato a Treviso, era morto sul colpo. Dopo otto giorni nella terapia intensiva della Rianimazione centrale al Ca' Foncello, Roberto Schiavon, 27 anni di Carbonera, è stato dichiarato fuori pericolo. Nella giornata di ieri il giovane è stato trasferito dalla Rianimazione al reparto di Ortopedia del Ca' Foncello. Il suo quadro clinico, vista anche la giovane età e un fisico sano, è evoluto positivamente in maniera rapida, stupendo gli stessi medici. «Un miracolato» sussurra qualcuno. Subito dopo il tremendo incidente, con la Ford Fiesta che si era andata a schiantare contro il ponticello di cemento di una villa, accartocciandosi, Roberto Schiavon era stato posto in coma farmacologico così da lenire i fortissimi dolori e aiutarlo nell'affrontare i primi momenti, quelli più critici, dopo il trauma. Nelle ore scorse, visti i progressi, la sedazione è stata via via diminuita e Roberto è stato risvegliato. Trasferito da ieri mattina in Ortopedia, dovrà ora affrontare un intervento chirurgico la cui tempistica è in corso di valutazione da parte dei medici del Ca' Foncello. Per Schiavon è dunque previsto un ulteriore periodo di ricovero in ospedale, ma il fatto che non sia più in terapia intensiva e che la prognosi non sia più riservata ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai genitori, ai fratelli, ai tanti amici che dal giorno dell'incidente vivevano con il fiato sospeso per le sorti di Roberto. In corso di guarigione le ferite del corpo, restano da affrontare quelle dell'anima. In quella terribile alba di domenica, al ritorno da una serata tra amici, il ventisettenne di Carbonera era alla guida della Ford Fiesta finita fuori strada. La Procura della Repubblica, come da prassi, ha aperto un'inchiesta a carico del giovane, accusato di omicidio colposo per la morte dell'amico Amedeo Viviani. Saranno i familiari del giovane a dovergli raccontare, con tutti gli accorgimenti dovuti in situazioni difficili come questa, che cosa è successo dopo quel tremendo impatto contro il ponticello di cemento della villa: l'amico morto, la sua vita sospesa in un letto della Rianimazione, i possibili strascichi giudiziari dopo una serata di festa.

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