Senegalese nel garage «Cerchiamo di capire la sua identità e origine»

VITTORIO VENETO
Il comune di Vittorio Veneto sta cercando di risolvere il caso dell’immigrato senegalese 22 enne chiuso da due settimane in uno sgabuzzino del condominio Mistral di via Dante. Lo ha affermato ieri l’assessore al Sociale Antonella Caldart.
«Siamo di fronte ad un caso complesso», dice, «purtroppo quel giovane non vuole farsi aiutare e non sta collaborando. Lo abbiamo avvicinato, gli abbiamo parlato. Per coinvolgerlo abbiamo fatto intervenire sia il mediatore culturale che quello linguistico, senza ottenere risultati».
Resta ancora un rebus da quale città sia arrivato fin qui. «Stiamo cercando di capire quale sia la sua vera identità», prosegue Caldart «l’obiettivo è di risalire al comune di riferimento in modo da poterlo riaccompagnare lì. Certo si risolve il problema in loco, ma resta la preoccupazione di una persona in difficoltà». L’assessore conta di poter avere risposte nel giro di qualche giorno. «Abbiamo chiesto informazioni in tre comuni differenti perché in Italia ci sono altre tre persone senegalesi con lo stesso nome e cognome». Nel frattempo il giovane continua a voler rimanere nello stanzino dei garage sotterranei del palazzo di via Dante, aiutato dai condòmini che hanno messo in campo una rete spontanea di solidarietà. Per la verità un posto l’avrebbe avuto alla Caritas, ma ha preferito andarsene. Nei giorni scorsi i residenti del complesso Mistral avevano lanciato un appello alle istituzioni: «Fate qualcosa». —
Francesca Gallo
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