Scuola e impegno civile addio a Giuliana Andreatta

CRESPANO. Quasi quarant’anni dedicati alla scuola, altri quindici all’impegno amministrativo. Tutta una vita spesa accanto ai valori di libertà, democrazia e antifascismo. Giuliana Andreatta si è spenta martedì pomeriggio all’ospedale di Castelfranco, dov’era ricoverata da alcuni mesi. La malattia l’ha spezzata ma non piegata: fino all’ultimo ha lottato con la tenacia e la determinazione che tutti le riconoscevano. Ottantatré anni compiuti lo scorso 23 gennaio, era uno dei pilastri dell’Università popolare dell’età libera dell’Asolano, di cui reggeva la segreteria con piglio preciso e pragmatico.
Coerente, instancabile, generosa, aveva conosciuto centinaia di insegnanti e migliaia di ragazzi. Tutti ne serbano un ricordo particolare.
Nata ad Asolo e presto orfana di padre, figlia unica, era cresciuta con una predilezione per le cugine e i cugini, che l’hanno accompagnata fino agli ultimi giorni alternandosi al suo capezzale. Studi magistrali alle Dorotee di Asolo, aveva iniziato a insegnare subito dopo il diploma. Per raggiungere le prime supplenze, nella zona del Montello, aveva acquistato una Lambretta 125. Una rarità per una donna: negli Anni Cinquanta, già una rivoluzionaria. Poi gli studi universitari, completati durante l’insegnamento e mentre crescevano i tre figli: Alberto, Andrea e Paolo. E ancora il ruolo, tra l’insegnamento a Selva, Fonte Alto, Monfumo e Crespano, il concorso da direttrice didattica e il primo incarico ad Asolo, nel 1979, dove partecipa alla «democratizzazione» della scuola sfidando perbenismi e incrostazioni. Introduce le attività integrative e si spende per l’inserimento «alla pari» dei disabili in classe. Sotto molti aspetti, una innovatrice. Nel 1986 diventa direttrice didattica a Crespano, fino alla pensione. Con 38 anni di servizio aveva lasciato la scuola, senza rinunciare all’impegno civile. Nel 1993 è vicesindaco di Crespano per cinque anni, nei successivi cinque è assessore, sempre con le amministrazioni di Lorenzo Capovilla. Continua così a dedicarsi alla scuola e alla cultura, le sue grandi passioni, insieme alla fede antifascista e all’impegno nell’Anpi e in diverse associazioni di solidarietà. Infine, tra il 2002 e il 2007, è capogruppo di opposizione. Un impegno che porta a termine fino in fondo, coerente. Nel 2006 raccoglie le memorie della campagna di Russia del cugino Valerio «Marco» Andreatta, pubblicandole. Poi spende tutte le sue energie per l’Università popolare dell’età libera dell’Asolano, nella quale assume la guida della segreteria dando un fondamentale contributo alle amiche e colleghe di sempre Flavia Simonetto e Mara Reginato. I funerali di Giuliana Andreatta, vedova Capuzzo, si terranno venerdì mattina alle 10 nel Duomo di Crespano. Lascia i figli Alberto, Andrea e Paolo, due nipoti. E gli affezionati cugini. (d.f.)
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