Scrivi quando arrivi: guidare con il navigatore del buon senso, nella Marca dei tanti schianti

Ecco la campagna della Tribuna e della Provincia di Treviso per la prevenzione degli incidenti stradali: diretta soprattutto ai più giovani, affronterà temi legati alla sicurezza sulla strada e alla prevenzione anche sui social 
Fabrizio Brancoli*

TREVISO. Il mio primo incidente l’ho fatto a sedici anni, su un boxer blu della Piaggio: mi investì una signora su una strada trafficata vicino a un ippodromo, avevo torto io perché ero sbucato proditoriamente da uno stop. L’ultimo incidente è stato qualche anno fa: un tamponamento in autostrada, lì avevo ragione ma solo per caso.

In mezzo ce ne sono stati altri: né tanti né pochi, semplicemente un numero normale e pericoloso. Errori e cazzate, distrazioni e prodezze, colpi di sfortuna miei e altrui, mosse giuste o anche disperate, per evitare il peggio. In alcuni casi posso dire di essere vivo per miracolo. In altri casi posso dire che poteva andare meglio, ero solo uno che passava di lì in un incrocio con un altro destino. Ecco: sono un utente normale della strada, uno nella media.

Ai ragazzi e alle ragazze che dovessero leggere questo articolo direi semplicemente una cosa: la strada è democratica e non sempre meritocratica. Nessuno è impeccabile, ognuno nella vita ha sbagliato qualcosa, ha provocato un danno o ha rischiato di provocarlo. Non c’è un podio dal quale parlare: tutti siamo in gioco. Nessuno insegna soltanto, tutti devono anche imparare. È così.


La Tribuna apre oggi una campagna sulla sicurezza stradale. L’abbiamo chiamata Scrivi quando arrivi perché ci pareva una frase simpatica, che riassume una posizione di affetto e di cura verso chi si mette in viaggio. Non è per forza la frase della mamma ai figli, non è necessariamente una cosa da adulti verso i ragazzi. Scrivi quando arrivi: lo diciamo a chi ci sta a cuore, alla persona della quale ci innamoriamo, a una persona amica.

La campagna è riservata ai giovani? Sì e no: la proporremo per tutti i lettori; e nel nostro giornale i lettori hanno ogni età. Però è vero che vogliamo rivolgerci alle scuole superiori, con l’aiuto dei dirigenti, degli insegnanti e soprattutto della Provincia di Treviso, della quale siamo partner in questo grande tentativo di consapevolezza.

Di che cosa parleremo?

Accendiamo il navigatore satellitare del viaggio giornalistico che stiamo programmando, per indicare, a grandi linee, quale sarà il nostro percorso. Settimana dopo settimana cercheremo di presentare i temi che ci sembrano più incisivi. E spesso, in una campagna d’informazione, i temi si esprimono attraverso delle domande.

Così, ecco alcuni punti interrogativi. Come si esce dai problemi se si commettono errori alla guida? Quanto (e come) si parla di guida nelle famiglie? Come ci siamo preparando all’estate delle Grandi Riaperture, con i locali, le spiagge e i concerti potenzialmente affollati?

Poi: spazio alle informazioni di servizio, spazio al racconto doloroso di chi su una strada ha perso un amico o un familiare, spazio a chi ce l’ha fatta e a chi resta segnato da un errore.

Video. Marcon presenta la campagna di sicurezza stradale con la Tribuna


Approfondiremo rapporti decisivi, delicati e pericolosi, dirimenti per l’argomento che ci sta a cuore. Come il rapporto tra alcol e sicurezza stradale. Oppure come il rapporto tra guida e tecnologia: oggi guidiamo automobili sempre più intelligenti, sono dei computer a quattro ruote.

Auto piene di opportunità digitali e di software, strumenti che possono aiutare il comportamento in strada, possono prevenire da pericoli e dare informazioni preziose; ma queste dotazioni contemporanee rappresentano anche delle distrazioni, che entrano a gamba tesa mentre siamo al volante, in forma di audio (e pure di video). Ci piace tanto, nella vita, essere multitasking, insomma, riuscire a fare più cose insieme. Ma, se guidi una macchina in movimento, mescolare i comportamenti può innescare conseguenze.

Quella che vogliamo fare non è un’escursione solitaria. Avremo compagni di viaggio: un grande esperto di sicurezza stradale e poi gli interlocutori scolastici, gli amministratori pubblici, tutti i soggetti che in qualche modo possano interfacciarsi con i contenuti che possono interessare noi e i nostri lettori.

Non sarà un approccio didattico, non abbiamo lezioni da impartire. E – lo giuriamo su ogni centimetro di strada che faremo – non saliremo su alcun piedistallo. Non sarà un simposio, sarà un confronto aperto e mai verticale: la sicurezza ci riguarda tutti, ci impegna tutti perché tutti sbagliamo e tutti possiamo imparare.

Chiunque avrà desiderio o intenzione di portare un suggerimento, un’opinione, una testimonianza o una critica, avrà cittadinanza su queste pagine, sul nostro sito, sui nostri social. E questo invito non è velleitario; non lo scriviamo così, tanto per dire. Lo pensiamo sul serio. Metteteci alla prova. —

*Direttore della Tribuna di Treviso

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Come e dove seguirci

Impossibile lanciare una campagna destinata ai più giovani senza avere una strategia precisa... per raggiungerli, ovunque essi si trovino. A scuola, magari. Oppure i luoghi della movida. Ma anche - e forse soprattutto - sul web: è lì che, ammettiamolo, passiamo buona parte delle nostre giornate, un po’ tutti. Declineremo questo nostro progetto con una filosofia editoriale complessiva, ma con il valore aggiunto di gestire i contenuti in modo differenziato a seconda delle piattaforme.

Ci sarà questo percorso su carta, ovviamente. Ma ci saranno anche materiali ad hoc confezionati per il sito e per i social, a partire da Instagram – qui trovate il nostro profilo – che è quello più amato dalla generazione cui ci rivolgiamo. Produrremo video pillole, giovani instagramer e influencer sono già al lavoro per parlare ai loro coetanei. Seguiteci sul sito, su facebook, su instagram e ricordate l’hashtag: #scriviquandoarrivi

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