Treviso, il Comune chiede risarcimento a un “no vax” per imbrattamenti su beni pubblici

Il Comune di Treviso avvia un’azione civile contro G.F., già condannato a maggio per danneggiamento, per ottenere il risarcimento dei 11.171 euro necessari al ripristino di muri, sottopassi e recinzioni comunali imbrattati

stadio rugby di Monigo Raid notturno allo stadio di Monigo imbrattato dai negazionisti covid no vax no pass, le scritte sulla recinzione dello stadio di rugby
stadio rugby di Monigo Raid notturno allo stadio di Monigo imbrattato dai negazionisti covid no vax no pass, le scritte sulla recinzione dello stadio di rugby

Ha imbrattato scuole, sottopassaggi, impianti sportivi con spray rosso e scritte no vax. Ora dovrà pagare.  Il Comune di Treviso ha dato avvio a un’azione legale per il risarcimento dei danni a seguito di reiterati episodi di imbrattamento da parte di un attivista “no vax”.

L’autore è  G.F.,un uomo di mezza età residente in provincia,  già destinatario di un decreto penale di condanna per danneggiamento nello scorso maggio, che nei mesi ha colpito in più punti: il sottopasso di via Paludetti, il muro di recinzione tra via Alzaia e via dei Roveri, il perimetro dello stadio da rugby lato ingresso del pubblico e altre superfici murarie di proprietà comunale, successivamente oggetto di interventi di ripristino.Da capire se siano attribuibili a lui anche gli ultimi imbrattamenti al sottopassaggio di via Sarpi e in passato alle scule Volta.

treviso, raid vandalico dei no vax imbrattato il muro dello stadio da rugby di monigo, scritte vandaliche, scritta vandalica
treviso, raid vandalico dei no vax imbrattato il muro dello stadio da rugby di monigo, scritte vandaliche, scritta vandalica

A seguito di questi episodi, che avevano portato ad una serie di indagini da parte della Polizia Locale, anche attraverso la videosorveglianza e le fototrappole, il Settore Lavori Pubblici aveva provveduto agli interventi di pulizia e ripristino. Il danno complessivamente sostenuto è stato quantificato in 11.171 euro.

«Esprimiamo soddisfazione per l’avvio di questa azione legale perché rappresenta un segnale chiaro di tutela del patrimonio pubblico e di rispetto verso la città e i cittadini», afferma il sindaco di Treviso Mario Conte. «Il messaggio che vogliamo lanciare è chiaro: chi danneggia beni comuni viene individuato e deve rispondere personalmente delle sue azioni. Ringrazio la Polizia Locale che ha condotto le indagini e gli Uffici per aver dato seguito a questa azione, che testimonia come vi sia la ferma volontà di contrastare con determinazione comportamenti che arrecano danno alla collettività, riaffermando il valore della legalità e del decoro urbano».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso