Sciopero dei metalmeccanici, mille in corteo a Treviso

Adesione nella Marca dell'80% con picchi fino al 95. Lovisotto (Cisl): «Chiediamo 280 euro lordi in più al mese nel prossimo triennio, la loro proposta è inferiore del 50% e spalmata sui quattro anni»

Mattia Toffoletto
I lavoratori in corteo
I lavoratori in corteo

Un migliaio al corteo partito da via Roma a Treviso e terminato in piazza Borsa. E in media un'adesione nella Marca dell'80% (si arriva al 95% all'Electrolux; all'80% alla Berco e alla Zoppas) alle otto ore dello sciopero nazionale indetto per oggi venerdì 28 marzo dalla sezione metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil. Sul piatto il rinnovo del contratto scaduto a giugno 2024.

I sindacati puntano il dito contro l'interruzione del tavolo nazionale con Federmeccanica, il cui ultimo incontro risale allo scorso novembre. «Ma c'è soprattutto distanza nell'adeguamento salariale: noi chiediamo 280 euro lordi in più al mese nel prossimo triennio, la loro proposta è inferiore del 50% e spalmata sui quattro anni. Quanto alla riduzione delle ore di lavoro, ossia passare da 40 a 35 settimanali, hanno opposto un secco rifiuto», attacca Alessio Lovisotto, segretario Fim Cisl Treviso-Belluno.

Ma sul piatto c'è pure l'allarme dazi americani nell'automotive, settore che interessa duemila lavoratori trevigiani della componentistica: «Una situazione preoccupante», commenta Manuel Moretto, Fiom Cgil Treviso.

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