Schianto, domani l’addio al pasticciere

SUSEGANA. Domani alle 17 verrà dato l'ultimo saluto a Pierluigi Susana, il motociclista di Susegana scomparso domenica pomeriggio nell'incidente con la sua Honda Cbr. Già ieri sera molte persone si...
Barbieri Susegana Pierluigi Susana ragazzo morto incidente
Barbieri Susegana Pierluigi Susana ragazzo morto incidente

SUSEGANA. Domani alle 17 verrà dato l'ultimo saluto a Pierluigi Susana, il motociclista di Susegana scomparso domenica pomeriggio nell'incidente con la sua Honda Cbr. Già ieri sera molte persone si sono radunate nella chiesa di Susegana per recitare il rosario in suo suffragio. Il rito si ripeterà oggi alle 19.30. Per volere dei familiari alla cerimonia funebre niente fiori ma opere di bene. Il 24enne pasticcere lascia il padre Pierangelo, la madre, due fratelli, i nonni, che insieme agli altri parenti sono rimasti sconvolti per la sua prematura e drammatica scomparsa. La famiglia Susana è conosciuta e stimata in paese, un lutto che ha colpito tutta la comunità di Susegana. Pierluigi domenica pomeriggio stava percorrendo la Pontebbana, ritornava a casa dopo un giro in moto da solo. Inspiegabilmente in un tratto di rettilineo dopo il ponte all'altezza dell'Electrolux ha perso il controllo della Honda, finendo nel fossato nella parte opposta della statale. Quando sono arrivati i soccorsi era già deceduto. Era un tratto di strada che conosceva benissimo, inspiegabile come sia avvenuta l'ennesima tragedia su due ruote. «Il suo sogno era l'Irlanda. Doveva partire per una vacanza i primi di agosto».A dirlo con commozione è Aristide Salezze, titolare della pasticceria Primavera a Vittorio Veneto, dove Pierluigi lavorava dall'ottobre scorso. «Ne aveva parlato per tutta la sera lunedì 15, secondo giorno di ferie, quando ci siamo riuniti a mangiare a pizza a Pinidello. Ci aveva detto: se mi trovo bene non torno più». Pierluigi era conosciuto da tutti come un ragazzo d'oro, sincero, sempre con la battuta pronta. «Con mio figlio Michele avevano legato, erano come due fratelli», aggiunge Salezze. «Mi piaceva lavorare con lui. Anche quando c'era un contrasto dopo due minuti si tornava a scherzare tutti insieme. Con lui avevo ritrovato la voglia di lavorare. Non importava se ero molto più vecchio, ti faceva sentire un coetaneo». Pierluigi amava il suo lavoro, aveva studiato da pasticcere a Vicenza, adorava sperimentare. (di.b.) (f.g.)

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