Scena muta davanti al giudice degli accusati delle estorsioni

CARBONERA. Presunte estorsioni agli imprenditori: sfilata di indagati davanti al giudice per le indagini preliminari Alberto Rossi, per gli interrogatori di garanzia, ieri mattina a Pordenone.In carcere l’udienza di convalida degli arresti di Domenico Panuccio, 30 anni, di Carbonera, e Eni Koka, 28 anni, di Povegliano; il primo è ritenuto il “coordinatore” degli esattori, gruppo di cui farebbe parte il secondo. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ma il loro difensore, l’avvocato trevigiano Aldo Pardo, intende chiedere il patteggiamento in fase di indagine, in continuazione tra i due episodi contestati – le estorsioni all’imprenditore di Aviano e all’albergatore di Jesolo –, per evitare uno spacchettamento del fascicolo, per competenza, tra il tribunale di Pordenone e quello di Venezia. Si è avvalso della facoltà di non rispondere anche l’ex imprenditore e oggi operaio, Attilio Bombarda, 48 anni, di Volpago del Montello, assistito dall’avvocato Cristina Meli; l’uomo, secondo gli inquirenti, sarebbe il “mandante” dell’estorsione ai danni dell’imprenditore avianese Albino Rizzo, titolare della Avianese Asfalti. Interrogato dal Gip, infine, anche Goran Pesut, 23enne di origine croata e residente a Quinto di Treviso, assistito dall’avvocato Paolo Gava.
Mercoledì i carabinieri di Pordenone avevano illustrato nel corso di una conferenza stampa l’operazione messa a segno nei confronti della presunta banda di estorsori, composta dai sette trevigiani, e che ha portato a quattro arresti e tre obblighi di dimora. In particolare l’arresto di Domenico Panuccio ed Eni Koka era avvenuto in flagranza di reato, mentre si facevano consegnare dall’imprenditore Albino Rizzo un anticipo di 2000 euro (ma i carabinieri avevano segnato le banconote) sulla somma estorta.
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