Saviano, 200 in piazza contro la censura
L'Anpi: libertà di stampa da difendere. Cartoline di protesta al sindaco Sergio Marton

Il corteo della protesta
PREGANZIOL.
Duecento persone in strada per dire «no» alla censura di Roberto Saviano da parte della giunta Marton. Manifestazione blindatissima ieri pomeriggio davanti alla biblioteca. Striscioni, qualche tricolore, Costituzioni e copie di «Gomorra»: così ha protestato il popolo degli indignati. La manifestazione si è svolta in strada. Alla biblioteca sono state regalate alcune copie di «Gomorra». Sono state distribuite ai manifestanti le cartoline da recapitare al sindaco con alcune frasi tratte da Saviano. Intanto ieri mattina la bibliotecaria Lucia Tundo è tornata al lavoro.
«Censura uguale paura», «I libri vanno letti, non nascosti». E ancora «...Con Saviano, con la Costituzione». Questi alcuni degli striscioni che hanno fatto da sfondo al sit-in di protesta contro la sparizione dei libri di Saviano dagli scaffali della biblioteca di Preganziol. E' stata una censura da parte del Comune, secondo molti, un semplice furto che ha generato una montagna di equivoci, invece, per il sindaco e l'assessore alla Cultura. Con polizia e carabinieri a vigilare, e la polizia locale a chiudere parte di via Gramsci, duecento persone hanno detto «no» alla censura di Roberto Saviano. Non c'era la bibliotecaria Lucia Tundo, principale protagonista della vicenda. L'avvocato le ha consigliato di stare lontano da manifestazioni pubbliche. Intanto però ieri mattina è tornata al lavoro. Chi l'ha vista, racconta di una donna molto provata, preoccupata e soprattutto sconcertata perché nessuno dell'amministrazione si sarebbe fatto avanti per chiederle spiegazioni. Presente al sit-in anche Umberto Lorenzoni, presidente dell'Anpi di Treviso. «L'Anpi deve esserci in queste occasioni. E' in ballo la democrazia del Paese. La gente che è qui ha capito che ora sono a rischio le conquiste della Resistenza e delle lotte per la libertà - ha detto Lorenzoni - togliere la libertà di stampa porta verso il fascismo». A protestare davanti alla biblioteca anche Franco De Vincenzis, referente trevigiano di «Libera», associazione di don Ciotti, e l'ex sindaco Franco Zanata. Tra i manifestanti arrivati a Preganziol - diversi gli studenti - sono state distribuite decine e decine di cartoline indirizzate al sindaco Sergio Marton. Per francobollo c'è il volto dello scrittore napoletano, sul retro alcuni stralci tratti dai suoi libri. Negli intenti dei promotori, le cartoline dovranno essere portate in municipio. «Da parte degli amministratori c'è stata la volontà di fare i prepotenti - spiega Paolo Galeano, coordinatore del Pd - non dicano che «Gomorra» è stato rubato: ci sono fatti che li smentiscono». Alcuni dei manifestanti, accogliendo l'invito degli organizzatori, sono arrivati con i libri di Saviano e la Costituzione. A Preganziol sono arrivati anche alcuni degli scrittori inseriti nella «lista di proscrizione» dell'assessore Donazzan per aver firmato l'appello contro l'estradizione di Battisti. C'erano Lello Voce, Serge Quadruppani, Stefano Tassinari e Wu Ming 1. Questione assai diversa, quella di Battisti, dalla censura di «Gomorra», che potrebbe aver tenuto distanti dalla manifestazione quanti volevano esprimere solidarietà a Saviano ma non essere accomunati al movimento contro l'estradizione del terrorista condannato all'ergastolo per quattro omicidi.
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