Sarto trevigiano sulla via della seta

Puppato confeziona abiti su misura a facoltosi industriali e politici della Cina

VENEZIA. L’eccellenza veneziana in Cina. C’è anche un sarto trevigiano tra i grandi talenti artigiani che interessano ai cinesi. Si chiama Franco Puppato, 76 anni, trevigiano, da almeno 60 anni residente a Venezia. Noto per aver firmato vestiti e giacche per attori, capi di Stato, imprenditori. Premiato nei giorni scorsi al Pitti Moda di Firenze. E da qualche mese in trasferta in Cina per confezionare abiti su misura per facoltosi industriali dell’Estremo Oriente. L’altro giorno Puppato era a palazzo Ducale, per il vertice Europa-Cina sull’anno del Turismo. Ha conosciuto il vicepremier Son Jingwu, che lo ha invitato in Cina.

Puppato partirà così la settimana prossima per Pechino, per una missione molto speciale. Portare l’abilità dei grandi sarti italiani nel cuore del potere cinese. «Sono molto contento», dice, «è un grande riconoscimento al lavoro di tutti noi». Lavoro e modestia, grande abilità manuale. Uno staff che collabora con lui e gli prepara le stoffe che poi lui taglia con mano artistica. L’atelier di Franco Puppato e un piccolo laboratorio in una laterale di calle dei Fabbri. Un piccolo camerino per le prove, uno stanzino dove insieme a due collaboratrici confeziona giacche, pantaloni e abiti. Spesso le misure non servono, perché gli abiti vengono fatti a distanza, sfruttando le misure raccolte per il primo abito. Una capacità di lavoro non comune. E, soprattutto, un’arte non molto conosciuta. Che gli è stata insegnata, ricorda sempre Puppato, dal grande maestro sarto di Avellino Antonio Napoliello.

Contatti con la Russia e il Giappone, e adesso con i cinesi. Puppato ha sperimentato in casa una modalità di marketing molto moderna: ospita i suoi clienti per qualche giorno a Venezia. E in due giorni l’abito è pronto

Una fama che ha ormai superato i confini veneziani e nazionali. Con un premio ricevuto pochi giorni fa al Pitti Uomo, una sorta di Oscar della sartoria. Articoli sulle riviste cinesi e russe, interviste alle tv di mezzo mondo.

L’atelier di Franco è un via vai continuo di personaggi famosi. Lui tiene al riserbo. Ma racconta con una punta di orgoglio delle richieste che gli arrivano anche da Oltreoceano.

Adesso i contatti con i cinesi, ai massimi livelli. Il vicepremier, conosciuto al Ducale durante la sfilata degli imprenditori per l’inaugurazione dell’anno del Turismo 2018.

La settimana prossima il sarto partirà per Pechino, seguito come sempre dalla moglie e dal figlio Alessandro, che gli cura l’immagine e il sito Internet. Riconoscimenti li ha avuto anche in patria, con premi e menzioni da parte della Regione e del Comune.

Ma la soddisfazione più grande», ripete, «è quella di vedere riconosciuta all’estero un’arte tutta italiana, che potrà avere grande sviluppo e occasioni di lavoro per chi ha voglia di impararla».

Intanto, nel laboratorio, ogni piccolo pezzo di stoffa viene tagliato e cucito su indicazioni del maestro. Che adesso, dopo aver vestito imprenditori e attori nostrani, sbarca in Cina per curare gli abiti eleganti del vicepremier e di mezzo governo cinese.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso