«S.Antonino, la parrocchia rischia d’indebolirsi»

Anche i campanili non sono più gli stessi. La crisi, economica e di vocazione, non risparmia nemmeno l’italiano campanilismo. Se i Comuni non si fondono, bloccati dai referendum, ci pensano le parrocchie. E così Sant’Antonino, fiera parrocchia del capoluogo, resta senza parroco e finisce sotto Casier. E ora a Sant’Antonino ci si interroga su che ne sarà della chiesa e della comunità che vi gravita attorno. Dei progetti di nuovo splendore dell’ex parroco Sandro Dalle Fratte: nuova scuola (più piccola), ma spazi per bar, sagra e attività degli scout e Azione cattolica. «Ho paura che molte persone si sposteranno alla Chiesa Votiva», sostiene Domenico Piccoli, ex consigliere e storico residente di Sant’Antonino. «Da qualche anno la comunità aveva già cominciato a sfilacciarsi. Dove sono finiti i gruppi dell’Azione cattolica e di tutti coloro che anni fa giravano attorno alla chiesa? Questa emigrazione verrà favorita ancora di più dal fatto che a Sant’Antonino non ci sarà più un parroco esclusivo. È chiaro che di fronte a Casier, che ha 3.500 persone, i 2.000 di Sant’Antonino rischiano di essere un po’ sacrificati». Sabato alle 18.30 arriverà don Roberto Maccatrozzo, che si dividerà tra Casier e Sant’Antonino. Ma già fin dal debutto si capisce che difficilmente una sola persona può fare ciò che normalmente si fa in due. Attraverso il foglietto parrocchiale di Casier, ha avvisato che sabato non ci sarà la messa prefestiva delle 18.30, proprio perché don Roberto sarà a Sant’Antonino. Solo un episodio legato “al primo giorno”? È possibile. Ma in quartiere c’è una certa preoccupazione. «Spero che il nuovo parroco individui delle persone che potranno aiutarlo ad essere presente tra le gente. Altrimenti la comunità di Sant’Antonino finirà altrove», continua Piccoli.
Getta acqua sul fuoco Sandro Zampese, consigliere della Lega Nord e storico residente del quartiere: «Se la Curia ha deciso così, significa che la cosa è gestibile. Certamente l’impegno sarà gravoso». A portare i saluti dell’amministrazione al nuovo parroco sabato ci sarà il vicesindaco Roberto Grigoletto, anche lui residente a Sant’Antonino. «Credo che anche la chiesa stia facendo un’opera di razionalizzazione. Sant’Antonino», conclude, «è una parrocchia storica e importante. Non posso che fare i migliori auguri al nuovo parroco, che avrà certamente un impegno notevole. Immagino che la Curia avrà valutato che è in grado di gestire al meglio le due parrocchie».
Federico Cipolla
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