San Pietro di Feletto, parte la scuola nel bosco

A Santa Maria di Feletto l’associazione accoglie bambini da tre a sei anni: «Non siamo l’asilo no vax». Nei giorni scorsi respinte diverse richieste di iscrizione per aggirare le regole 

SAN PIETRO DI FELETTO. Come riparo le fronde degli alberi, come musica il cinguettio degli uccelli, come giochi quelli offerti dalla natura. E come tetto semplicemente il cielo. L’esperienza della «Scuola nel bosco», in realtà, nasce sulla scorta di analoghe esperienze nel Nord Europa: accoglie bambini da tre a sei anni che ogni giorno fanno lezione nel bosco. Non essendo riconosciuta dallo Stato, per lei non vale l’obbligo vaccinale stabilito dalla recente legge che sta facendo impazzire mezza Italia.

L’unica in tutta la Provincia si trova nella frazione felettana di Santa Maria dove ha sede il centro infanzia “Girotondo delle Età” (già eccellenza del territorio per il progetto intergenerazionale), nell’ultimo periodo raggiunta da diverse richieste da parte delle famiglie “free vax” . Ma altro è il progetto che la scuola promuove: «È un percorso che abbiamo iniziato con le famiglie qualche anno fa – spiega la coordinatrice Laura Meneghin, a guida della struttura di Santa Maria dal 1992 – prima con delle uscite nel bosco ad hoc e poi, dallo scorso anno, con la scuola tutti i giorni. Da sempre la nostra realtà porta avanti un progetto di educazione nella natura come già dimostra l’introduzione dal 2000 di alcuni animali che abitano in un’area della struttura e rappresentano per noi un ausilio fondamentale nell’approccio e nell’insegnamento ai bambini.

La “Scuola nel Bosco” non è altro che la naturale evoluzione di un metodo pedagogico in cui da sempre noi insegnati del “Girotondo delle Età” crediamo». Da settembre questa speciale realtà didattica immersa tra le colline candidate Unesco, è divenuta Associazione. «È stato un puro caso che questo passaggio sia coinciso con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per la frequenza in aula. Il nostro cammino era iniziato molto prima e vuole andare oltre. Quello a cui pensiamo e abbiamo sempre pensato è il riconoscimento della “Scuola nel Bosco” da parte dello Stato. Infatti il progetto prevede che nel prossimo futuro sia realizzata una sezione esterna per gli alunni della classe nel bosco. Noi insegnanti crediamo fortemente in questa formula pedagogica e nostro malgrado ci siamo trovati in mezzo alla questione vaccini. Ma vogliamo chiarire che le motivazioni che portano un genitore a scegliere la materna nel bosco non devono essere legate ai vaccini, bensì alla filosofia che sta alla base di una scuola completamente immersa nella natura».

Una trentina quest’anno gli iscritti, nessun nuovo nome ammesso oltre a quelli già in prenotazione da inizio 2017 perché i posti sono pochi e la lista d’attesa già molto lunga. Alle lezioni del mattino nel bosco, da quest’anno, sono stati integrati anche i pomeriggi fino alle 16. «La scuola – aggiunge la coordinatrice Laura Meneghin – ha una posizione neutrale rispetto alla questione vaccini. Ci limitiamo a rispettare e far rispettare la legge. Non vogliamo passare per la scuola no vax perché lo scopo con cui è nata questa esperienza è un altro. Siamo un gruppo di insegnanti che lavora insieme da molti anni e che crede che ci sia un modo diverso di fare e di vivere la scuola. Un progetto che non ha nulla a che vedere con le mode del momento».

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