San Gottardo violata da scritte e bestemmie

VITTORIO VENETO. Anche una bestemmia sul tempietto di San Gottardo, che s'affaccia dal monte Altare su piazza del Popolo ed è meta quotidiana delle passeggiate di anziani e, purtroppo, di scorribande di ragazzi. L'imprecazione è stata scritta su un muro dell'edificio di culto con colore nero, accanto a numerose altre scritte, in tanti casi messaggi d'amore, che risaltano perfino dalla porta d'ingresso della chiesa. San Gottardo affonda le sue radici in un documento notarile del 1435 ma ha una storia molto più antica. Sorge sui resti della cosiddetta rocchetta di Salsa che faceva parte del sistema murale difensivo di Ceneda. È dunque un elemento identificativo importante della storia di Vittorio Veneto, un vero luogo-icona. «Ma nonostante questo, come altri luoghi della memoria della città (vedi villa Papadopoli) sta scivolando nel degrado e nell'oblio - denuncia Michele Bastanzetti, che ha una casa poco distante - si susseguono gli imbrattamenti anche blasfemi; i dintorni sono cosparsi di rifiuti; il totem illustrativo del monumento è stato divelto; non viene sfalciata e spazzata la scalinata; non viene potato il verde circostante che tra pochi anni, continuando a crescere impetuoso, cancellerà del tutto dalla vista il tempietto e da esso impedirà di godere il panorama». Come non bastassero questi problemi, ci sono anche delle perdite d'acqua dal tetto, conseguenti ai lavori fatti per la sottostante passerella ciclopedonale. Due mesi fa dei ragazzi che avevano divelto una parte della staccionata vennero identificati dalla polizia municipale, ma la staccionata è ancora da riparare. La chiesetta è dedicata a San Gottardo, invocato contro la febbre, le malattie dei fanciulli, le doglie del parto, contro i fulmini e la grandine; per secoli la nostra comunità lo celebrava anche con una famosa fiera che si teneva il 4 di maggio. Ma dal 1972 ospita pure una statua di Santa Barbara protettrice di minatori e marinai. (f.d.m.)
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