San Fior, sciopero alla Ilsa per il premio di risultato

Astensione di quattro ore concordata da Fiom Cgil, Fim Cisl e Rsu aziendali. La ditta del settore della refrigerazione occupa 110 lavoratori 

Diego Bortolotto
Un momento dello sciopero di oggi all'Ilsa di San Fior
Un momento dello sciopero di oggi all'Ilsa di San Fior

SAN FIOR. Larghissima adesione dei lavoratori allo sciopero proclamato per oggi da Fiom Cgil e Fim Cisl e Rsu aziendali alla Isla di San Fior, impresa leader nel settore della refrigerazione che impiega 110 dipendenti. Per la terza volta nell’arco di due mesi i lavoratori di tutti i reparti hanno incrociato le braccia per 4 ore in uscita da tutti i turni di lavoro per chiedere all’azienda di avviare la trattativa sul premio di risultato.

Da settimane, infatti, i lavoratori, tramite i loro delegati e le organizzazioni sindacali, chiedono di aprire il confronto per giungere a un accordo sul premio di risultato «per veder ripagato il loro innegabile impegno ad aver contribuito a mantenere competitiva l’azienda sul mercato, ma senza ottenere risposte ricevibili da parte dell’impresa. Stupisce - spiega Fabio Cappellazzo della Fiom Cgil Treviso - che l’azienda non sia ancora disposta a discutere e a raggiungere un vero accordo, che non solo redistribuirebbe con più salario i risultati economici raggiunti con l’impegno dei lavoratori, ma creerebbe appartenenza e motivazione per superare le difficoltà di questa particolare fase. Ci auguriamo che si possa tornare a un dialogo più costruttivo il prima possibile, ma se necessario faremo proseguire la protesta. Ancora una volta i lavoratori hanno dimostrato grande coesione, solidarietà e dignità».

«Stranamente - afferma Alessio Lovisotto della Fim Cisl territoriale - il futuro per i lavoratori della Ilsa è un ritorno al passato, perché il premio di risultato c’era fino a circa 10 anni fa. Stupisce come l’azienda, anziché progredire nella modernità della partecipazione dei lavoratori, pensi di isolarsi in una torre d’avorio che impoverisce i rapporti costruttivi che ci sono stati in passato. Siamo disponibili, come ribadito in più occasioni, a sederci al tavolo delle trattative su basi che siano serie e distributive, e che vadano oltre il bonus da 200 euro che il Governo con il Decreto Ucraina ha invitato a dare ai dipendenti». In attesa di una risposta, i lavoratori oggi hanno nuovamente scioperato, con l’obiettivo di sbloccare l’impasse e sedersi attorno ad un tavolo per chiudere un accordo che garantisca soddisfazione alle richieste salariali dei dipendenti.

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