Ruba nel birrificio e rivende le bottiglie al bar: denunciato

Sessantenne preso dai carabinieri: la “scorta” in garage Il furto a Vascon. Il barista rischia l’accusa di ricettazione
Di Fabio Poloni

Ruba la birra dal produttore artigianale e la rivende sottobanco agli amici e pure a un barista. È questa l’accusa che i carabinieri di Treviso hanno formulato nei confronti di un sessantenne, denunciato per furto aggravato. Nel suo garage i militari hanno trovato 312 bottiglie, probabilmente pronte per essere vendute come le precedenti. Ma i guai ora potrebbero toccare anche il barista, 29 anni, accusato di aver rivenduto nel suo locale di Conscio di Casale sul Sile la birra rubata: per lui potrebbe scattare la denuncia per ricettazione.

Nel mirino del ladro è finito il “Birrificio artigianale trevigiano” di Vascon di Carbonera. Lì nessuno si era accorto dell’ammanco dal magazzino, fino a quando qualcuno ha riferito di aver trovato la loro birra in vendita in un bar che però non figura tra i clienti del birrificio. Immediata è scattata la segnalazione ai carabinieri, il 31 luglio scorso. Le indagini hanno portato ben presto sulle tracce del sessantenne operaio: sabato scorso i militari della stazione di Casale sul Sile hanno perquisito l’abitazione dell’uomo, su delega della Procura della Repubblica di Treviso, e all’interno del garage hanno trovato 312 bottiglie di birra artigianale prodotte a Vascon.

Ispezionando il bar di Casale sul Sile, i carabinieri hanno trovato 37 bottiglie della birra “incriminata”: il proprietario non è stato in grado di dimostrarne la provenienza con fatture d’acquisto. «Di lì all’ingresso nel garage dell’operaio trevigiano il passo è stato breve», dicono i carabinieri, «anche grazie alle risultanze investigative sposate dalla Procura della Repubblica che emetteva un decreto di perquisizione domiciliare, con i risultati descritti». Il prodotto, del valore di circa tremila euro, è stato sequestrato per poi essere restituito al birrificio di proprietà di Giancarlo Mazzariol. «Stiamo facendo l’inventario per capire quante bottiglie siano sparite», dicono a Vascon, «Non è ancora chiaro quando sia stato messo a segno il colpo. Probabilmente il ladro ha agito approfittando di qualche momento di distrazione, succede che il magazzino resti sguarnito mentre siamo occupati in altri lavori. Di certo non lo conosciamo».

È molto probabile che il ladro (presunto, al momento, ma per lui non sarà semplice spiegare la provenienza di tutte quelle bottiglie) abbia venduto parte della birra a qualcun altro, oltre al barista di Conscio. Birra venduta sottocosto, tra l’altro, perché al produttore di Carbonera è arrivata non solo la segnalazione che in quel bar vendevano la sua birra, ma lo facevano addirittura a un prezzo inferiore di quello da lui praticato ai propri clienti.

Il ladro pensava di aver fiutato l’affare, ma gli è andata male. Anche nella Marca, terra del buon vino, negli ultimi anni sono sempre più numerose le micro-imprese che producono birre artigianali. Secondo uno degli ultimi censimenti, in Veneto si contano 64 produttori. Tra i birrifici più noti in provincia di Treviso ci sono “32 Via dei Birrai” a Pederobba, “Brrificio del Doge” a Zero Branco, “Casa Veccia” a Camalò, “Casa dea Costa” a Musestre, “Habemus” e “M'ains” a Montebelluna, “La Gastaldia” a Pieve di Soligo, “Margana” a Morgano, “San Gabriel” a Ponte di Piave.

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