Rotas, due ettari di parco per i dipendenti «Uffici all’aperto e spazi alle famiglie»

Un parco di due ettari sulle sponde del Pegorile, affluente del Botteniga, ospiterà gli uffici della Rotas, azienda cui è collegato da un ponte di 40 tonnellate progettato dall’ingegnere Enzo Siviero. Il titolare dell’azienda, Francesco Celante, ha acquistato l’area da sei diversi proprietari con l’obiettivo di dare vita a un’utopia: «Lavorare all’aperto» racconta Celante, «condividendo gli spazi per il lavoro con quelli per il tempo libero. Qui gli impiegati potranno venire nel fine settimana con le famiglie e i bambini per farli giocare, l’idea è di un’azienda-comunità con spazi per il relax». Il parco pubblico si ricongiunge, sul lato opposto rispetto all’azienda, con i condomini di via Pisa, area considerata “difficile” a cui la presenza del nuovo polmone cittadino potrebbe garantire un nuovo futuro.
il progetto
Due ettari di verde, quindi, attrezzati con tavoli, sedie, connessione internet wi-fi. E tanti cestini: «Qui ci possono venire gli impiegati a lavorare, ma anche gli addetti della produzione nel loro tempo libero» continua Celante, «a tutti chiedo soltanto una cosa: rispetto ed educazione, nessuno dovrà lasciare rifiuti o altri materiali, l’area deve restare verde e pulita com’è oggi». Celante aveva iniziato il recupero dell’area negli anni scorsi («Qui volevano farci case, appartamenti e una macelleria»), aiutato dal Comune che ha colto l’occasione per ridare slancio a un’area degradata. Il titolare della società ha sgomberato diversi camion di rifiuti e piantato 300 alberi, di cui 125 offerti dall’amministrazione comunale. Un progetto reso ancor più attuale dopo l’emergenza Covid, che ha imposto nuove norme sul distanziamento sociale: anche per questo l’innovazione introdotta da Rotas ha attirato l’attenzione di decine di addetti ai lavori ed è stata benedetta, oltre che dal sindaco di Treviso Mario Conte, dal numero uno degli industriali di Treviso e Padova, Maria Cristina Piovesana.
le prossime mosse
L’ufficio all’aperto non è da immaginarsi come un ufficio vero e proprio. Non ci sono le scrivanie e i computer. «Ci sono panche in legno e anche un’amaca, basta accendere il portatile per essere operativi» conferma Celante, «lavorare all’aria aperta non sarà un obbligo, ma un’opportunità». I dipendenti sembrano apprezzare: ieri si sono presi i complimenti del titolare, commosso al momento di citare i suoi collaboratori. Il fiore all’occhiello del progetto è il ponte sul Pegorile. «L’azienda ci ha chiesto un ponte “bello”» commenta Enzo Siviero, progettista del nuovo ponte, «noi abbiamo voluto interpretare insieme l’azienda e il paesaggio, con l’accostamento di legno e acciaio, elementi curvi ad altezza variabile e un accesso all’area verde che consentisse di apprezzare la bellezza del fiume». Sono un’ottantina i dipendenti Rotas di Treviso che da lunedì potranno usufruire dei nuovi uffici all’aria aperta. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso