Roggia Musonello, è tornata l’acqua

Venerdì l’inaugurazione. Il Wwf: «Si riprenda a produrre energia»
CASTELFRANCO. Il Wwf annuncia: «Torna dopo 20 anni l’acqua nella roggia Musonello». E’ tornata a scorrere venerdì scorso l’acqua all’interno della roggia Musonello, il canale derivato dal torrente Muson a cui è indissolubilmente legata la storia di Castelfranco. Nel passato, infatti, la roggia, dopo aver solcato la campagna asolana e castellana, attraversava il centro della città alimentando il fossato intorno alle mura del castello.


Ma l’acqua del canale era fondamentale per il funzionamento di tutto il territorio, dato che era proprio la corrente a far girare le ruote dei mulini agricoli sparsi intorno alla città. Ormai da decenni la roggia Musonello era andata in disuso, dopo che la sua utilità del punto di vista economico è andata scemando dato lo sviluppo industriale che ha in gran parte sostituito l’agricoltura nella zona.


Da allora il canale è rimasto asciutto e in stato di estremo degrado, finchè, su spinta del Wwf e grazie ad un finanziamento regionale, il Consorzio Brentella ha deciso di iniziare un’opera di risistemazione e di garantire nuovamente il passaggio dell’acqua. I lavori sono iniziati a Loria per poi scendere verso Castelfranco. Il punto più delicato è stato certamente Castello di Godego, dove i tanti anni di assenza dell’acqua avevano ostruito il passaggio. La cosiddetta «botte» è stata risistemata, e ora l’acqua ha ripreso a scorrere.


«Si tratta di un lavoro molto importante, soprattutto per Castelfranco e le fosse - spiega il rappresentante castellano del Wwf Walter Miotto -. Qui infatti l’acqua era ferma e stagnante proprio perchè non aveva la forza di girare mancando la spinta che ora arriverà proprio dal Musonello». Ma il valore dell’iniziativa non è solo storico o paesaggistico. Secondo gli ambientalisti, infatti, questa potrebbe essere un’occasione da cogliere anche dal punto di vista energetico: «Noi siamo convinti che con l’attivazione del Musonello si possa ricreare un ecosistema che negli anni passati si basava sulla presenza di questa roggia - dichiara Miotto -. Infatti l’energia elettrica pubblica un tempo veniva prodotta proprio dall’acqua del Musonello e noi chiediamo, visto che si parla di energia alternativa, che il Musonello riprenda a produrre energia elettrica».


Venerdì prossimo l’inagurazione ufficiale, con il taglio del nastro al mulino Favrin di Poggiana di Riese Pio X.

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