Rimane invalido e perde il lavoro «Vivo con 150 euro»

Fiorenzo Poser, 54 anni, si dice pronto a scendere in piazza «Non voglio carità, ho anche io diritto ad un impiego»
Di Francesca Gallo

VITTORIO VENETO. Invalido civile pronto a scendere in piazza contro l'inerzia delle istituzioni. A guidare la protesta è Fiorenzo Poser, 54 enne vittoriese, ex agente di commercio. «Nei prossimi giorni farò un sit in in Provincia», annuncia, «ci sono altre persone nella mia stessa situazione. Siamo decisi ad andare fino in fondo». Poser è disoccupato e vive solo con i soldi della pensione di invalidità: 150 euro al mese. «Sono disperato, nessuno mi dà un lavoro, non so dove sbattere la testa», lamenta, «se non mi aiutassero i miei genitori non saprei proprio come fare».  L'ex rappresentante ha perso il lavoro all'inizio della crisi. Poi solo un contratto per sei mesi alla Permasteelisa. Da quattro anni è senza stipendio. «Finora solo promesse e porte sbattute in faccia, non mi resta che fare l'appello attraverso il giornale nella speranza che qualche imprenditore si commuova». L'ex agente di commercio ha un'invalidità al 60 per cento. Ha avuto quasi amputata una mano in un incidente sul lavoro avvenuto nel 1996. Ma nonostante l'invalidità giura di non essersi mai tirato indietro. «Solo quest'anno ho fatto una ventina di domande e colloqui», racconta. «Appartengo a una categoria protetta. All'estero una persona nelle mie condizioni trova lavoro in un mese. Ma qui le aziende preferiscono pagare la penale piuttosto che assumere invalidi». Poser si è rivolto anche al sindaco Da Re e all'assessore ai servizi sociali Maso. «Mi hanno detto che al massimo possono darmi un sussidio per un periodo», spiega, «ma io non voglio andare a carità. E neppure buttarmi nel canale».  L'uomo da due anni non riesce più a pagare il mutuo della casa. Vive solo grazie ai soldi dei genitori ultraottantenni. La madre ha la pensione minima, mentre il padre ha problemi cardiaci e spende molti soldi in terapie. «Sono diposto a qualsiasi lavoro, mi basta anche un part time», è il suo appello, «ho tanta voglia di lavorare: commesso, magazziniere, custode, portinaio. Con una mano e mezza riesco a fare abbastanza. Certo, i lavori molto pesanti non li posso fare. Ma ho la macchina e ho concluso a luglio il corso di informatica promosso dalla Provincia.

Il Centro per l'impiego però non ci dà risposte. Quelli come me sono abbandonati a se stessi. Le istituzioni se ne fregano. Per questo voglio andare a protestare».

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