Rifarsi una vita alle isole Canarie Due fidanzati coronano il sogno

RONCADE. Chi non ha mai pensato di mollare tutto e trasferirsi all’estero, lasciando un’Italia che stritola i giovani e i loro grandi sogni? Luca Stefani e Veronica Rui, 31 e 26 anni di Biancade, un anno fa hanno fatto le valigie, hanno salutato la Marca e sono volati al caldo delle Canarie, a Fuerteventura. Oggi Luca lavora nel settore del turismo, in un’agenzia che fa da punto di riferimento per chi vuole approdare nell’arcipelago dell’Atlantico per vacanza, per lavoro o per viverci, mentre Veronica, dopo sette anni in uno studio legale a Treviso, si è presa un anno sabbatico. Nei giorni scorsi Luca e Veronica sono tornati a casa e sono passati in municipio a salutare il sindaco Simonetta Rubinato. «Lavoravo in un’azienda nel settore del vetro come product manager, una professione che mi dava soddisfazioni, ma allo stesso tempo passare la maggior parte della vita in ufficio mi logorava dentro. Il lavoro mi appagava dal punto di vista remunerativo ma non da quello umano, ero sempre arrabbiato e stressato dalle 7 di mattina alle 7 di sera, e io non ci stavo ad accontentarmi», racconta Luca direttamente da Fuerteventura, «erano anni che provavo a fare qualcosa per conto mio, ma se non hai spalle coperte e 100 mila euro in banca non combini nulla, oppure combini e poi ti riempi di debiti». Ed è proprio quando l’idea di costruire un futuro in Italia è cominciata a stare loro troppo stretta che Luca e Veronica hanno deciso di emigrare. Il primo pensiero è andato agli Stati Uniti, poi all’Australia. Mete troppo lontane, però. Poi, navigando sul web, l’intuizione grazie al sito vivereallecanarie.com per il quale oggi lavora Luca: le isole Canarie e in particolare l’isola di Fuerteventura. «Un posto dove la vita costa molto poco, c’è sempre il sole e la gente sorride, la criminalità è quasi inesistente e dove si possono imparare molte lingue essendo meta delle vacanze da tutta Europa», continua Luca. Ma la vita a migliaia di chilometri da casa non è una passeggiata e Luca e Veronica se ne sono resi conto in questi mesi: «Dell’Italia ho un po’ di nostalgia, sicuramente di mamma e papà, dei miei amici più stretti, dei compagni di Brasilian Jiu-Jitsu… e dei concerti di Vasco sotto al palco» aggiunge il trentunenne. E a chi sogna di fare i bagagli e di volare lontano da casa? «Ai giovani consiglio di fare un’esperienza all'estero per imparare le lingue e mettersi in gioco, però è importatissimo farlo nella maniera corretta, non improvvisando. Ricevo decine di telefonate al giorno su Skype da gente che vuole andare via, ma se mi dicono che hanno 2.000 euro in banca consiglio loro di non partire», è il monito del biancadese che ha già vissuto questa esperienza, «per inserirsi in una nuova realtà ci vuole del tempo, a volte anche 5-6 mesi prima di trovare un lavoro, quindi bisogna essere autosufficienti nel primo periodo altrimenti si deve tornare». Prima di catapultarsi nuovamente al caldo di Fuerteventura lasciando l’autunno della Marca, Luca e Veronica hanno fatto una capatina in municipio. «In bocca al lupo ragazzi, in fondo il mondo è oggi un villaggio globale che offre opportunità ai più intraprendenti», è stato il saluto del sindaco Simonetta Rubinato, «ma non vi nascondo la mia preoccupazione per l'emorragia di risorse umane che affligge il nostro Paese».
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