Ricette a nome di un vero medico: denunciati naturopata e osteopata di Treviso

TREVISO. Facevano ricette su carta intestata a un vero medico prescrivendo presidi medici, rimedi farmacologici e naturali a pazienti di varia età e con varie malattie. Cure che dispensavano approfittando dell’ufficialità del timbro di un medico di Mira che però nulla sapeva di tutto questo. A finire nel mirino della procura di Treviso, dopo una indagine dei carabinieri di Noale, sono stati due trevigiani: Sara Salvadori e il marito, Rainiero Travani. Naturopata lei, kinesiologo osteopata lui. Entrambi sono stati denunciati per concorso in esercizio abusivo di professione medica continuato e falsità materiale.

la vicenda. La storia inizia circa un anno fa quando i carabinieri di Noale ricevono la denuncia di un medico chirurgo di Mira, ben noto, che riferisce di aver saputo di qualcuno che prescrive medicine con la sua carta intestata. A svelargli il fatto, una paziente che sie era rivolta a lui (dato che l’ambulatorio dei due quel giorno era chiuso) e aveva chiesto informazioni su esami che il professionista le avrebbe prescritto. Davanti agli occhi del medico una ricetta con il suo timbro e la sua firma. «Non ho mai fatto questa ricetta», ha detto ai militari, tantomeno aveva mai visitato la paziente. Di qui gli accertamenti.

gli accertamenti. Nel dicembre scorso i militari hanno effettuato una lunga perquisizione all’interno dell’abitazione dei due coniugi, che avevano trasformato il pianterreno appunto in un ambulatorio. «La perquisizione effettuata» spiegano i carabinieri, «ha consentito di riscontrare la presenza di un vero e proprio laboratorio con sala d’attesa, e una trentina di pazienti registrati e rintracciati». Nulla di vietato, per una professionista in attività come la Salvadori, che si faceva affiancare dal marito in pensione. Salvo per un dettaglio, gravissimo: «Nell’abitazione sono stati ritrovati i formulari ancora in bianco riportanti timbro e firma del professionista dalla cui denuncia l’indagine aveva preso il via».

accusa e precedenti. Secondo i carabinieri e la procura i due coniugi «prescrivevano – anche a malati oncologici – rimedi farmacologici e naturali, esami diagnostici, nonché usavano apparecchiature per la somministrazione di onde elettromagnetiche e prodotti galvanici che venivano date in comodato d’uso previa corresponsione di denaro contante, non fatturato, a giustificazione dell’aggiornamento dei software e delle visite effettuate». Ulteriori accertamenti hanno portato poi a scoprire che Travani risulta avere a carico già due pendenze penali per esercizio arbitrario della professione sanitaria presso la procura della Repubblica di Pordenone tra 2012 e 2015.

la difesa. Ora il caso dovrà essere discusso in tribunale, ma dalla villetta di Mogliano già è pronta la difesa: «Tutto un equivoco, siamo professionisti che operano nel loro campo e non abbiamo approfittano del ricettario di nessuno. Verrà tutto chiarito. Di questi tempi facile che si trasformi un errore in una caccia alle streghe», dice la Salvadori.

medicine “naturali”. Scienza o natura? Medicine e rimedi. E perché no: vaccini o non vaccini. È questo il delicatissimo ambiente in cui si muove l’inchiesta della procura e dei carabinieri. Capirete già voi la delicatezza della situazione, anche in tempi in cui si sono registrati morti a seguito dell’insistente decisione di affidare la guarigione alla natura invece che alla medicina. E per circostanziare ulteriormente l’ambito, si può fare una rapida ricerca on line. Alla voce Rainieri Travani si apre solo una voce relativa alla sua partecipazione ad un convegno su relazionando su “Acqua: vettore informazionale nella medicina quantistica”.