Una giornata di festa con cavalli e pony per i bimbi rifugiati scappati dalla guerra
A Resana anche alcuni piccoli palestinesi che hanno lasciato Gaza. Fondamentale l’apporto di associazioni e psicoterapeute

Una giornata di festa e di svago per coloro sono sfuggiti dall’orrore della guerra e arrivati in Italia attraverso i corridoi umanitari: è il regalo che è stato fatto ieri a 35 bambini - tra cui alcuni palestinesi - e che ha visto al centro l’ippoterapia.
L’iniziativa, pensata e proposta da Protection4kids, realtà castellana attiva a livello internazionale a tutela dei minori e delle donne a rischio, ha coniuga attività esperienziali, con i pony, e un supporto clinico specializzato.
Un programma di supporto inaugurato ieri che nasce dalla collaborazione fra Protection4Kids, EMDR Italia (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), responsabile della progettazione e conduzione del percorso terapeutico, Padova Abbraccia i Bambini Odv, che offre supporto sul territorio e accompagnamento delle famiglie beneficiarie e il manéggio Horse Land Asd, che a Resana ospita le attività dedicando spazi e competenze professionali.
«Questa iniziativa mette al centro la cura e la protezione dei più vulnerabili, con un approccio multidisciplinare che unisce terapia specialistica e attività ludico ricreative», afferma Annachiara Sarto, direttrice di Protection4kids. «Lavorare in rete è stato fondamentale per noi per creare un percorso strutturato, sostenibile e duraturo per queste persone».
I bambini, accolti dai volontari di Protection4Kids, hanno fatto una prima esperienza di avvicinamento ai pony, poi hanno avuto la possibilità di vivere un’esperienza guidata a cavallo grazie ai professionisti di Horse Land. In questo ambito le psicoterapeute di Emdr Italia si sono dedicate all’osservazione delle dinamiche di gruppo e hanno fatto conoscenza con i beneficiari.
«Emdr Italia è attiva per aiutare a dare supporto psicologico a chiunque abbia passato una esperienza traumatica, ma non solo a coloro che sono state coinvolti in prima persona - spiega Silvia Mason - in buona sostanza aiutano a elaborare i traumi in modo non invasivo, ad esempio attraverso la tecnica del disegno. Le terribili esperienze vissute non saranno mai cancellate, il ricordo rimarrà sempre: ma con questa tecnica cala drasticamente il livello di disturbo nell’elaborazione».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








