Report, bordate sul Prosecco: "Barricati in casa per i pesticidi"

Ieri sera le accuse su Rai 3: «Barricati in casa per i pesticidi». I produttori: «Descritto un mondo che non esiste più»

CONEGLIANO. Bordate sul Prosecco. Report, seguitissima trasmissione di inchiesta su Raitre, ha mandato in onda per la prima volta quello che alcuni residenti della Doc e della Docg denunciano da anni: «Siamo barricati in casa per colpa dei pesticidi».La denuncia, un vero e proprio processo all’intero sistema produttivo del vino più “fortunato” del momento, ha raggiunto nelle proprie case milioni di italiani. Dando voce a comitati, semplici cittadini, addetti ai lavori.

A metterci “il carico”,  è arrivato anche il duro commento di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, che ha parlato di «dubbi e inquietudini» relativamente alle immagini trasmesse da Report, in cui scorrono trattamenti a ridosso di case e scuole, proteste delle mamme, produttori a loro volta “nervosi” per le polemiche sollevate. Dopo anni di battaglie locali, i comitati vedono la loro campagna diffondersi finalmente su scala nazionale.La scienza, però, fa segnare un punto al Prosecco: nelle analisi effettuate da uno dei comitati (“Collalbrigo respira”) i residui di prodotti nocivi trovati all’interno delle bottiglie sono al di sotto della soglia d’allarme.

A Vidor c’è l’ingegner Luciano Bortolamiol, che ha blindato la sua casa tra i vigneti con un sistema di filtri e impianti di depurazione anti pesticidi. A Prosecco, alle porte di Trieste, nei bar ci sono gli anziani del paese che tra un bicchiere di bianco e una briscola chiedono, a favore di telecamere, il copyright sul nome del vino che sta conquistando il mondo. Dalle Prealpi trevigiane al mare di Trieste sono 160 chilometri pieni di polemiche, proteste, comitati di cittadini barricati in casa contro i pesticidi, e tutto per colpa del Prosecco, almeno a sentire la puntata di Report andata in onda ieri sera su Raitre e seguita da milioni di telespettatori in tutta Italia.

Una mezz’ora di durissimo attacco alle bollicine più in voga del momento che ha mandato su tutte le furie gli addetti ai lavori e i Consorzi di Tutela Doc, Asolo Docg e Conegliano Valdobbiadene Docg, compatti nel rispondere per le rime a Report: «Sono rimasti fermi al 2012. Da allora è cambiato tutto, e i pesticidi sono stati dimezzati». Non è cambiato niente, stando a quanto dichiara in trasmissione, per Luciano Bortolamiol: «La nebulizzazione che segue ai trattamenti arriva soprattutto la sera, quando il vento viene dalla pianura verso la collina. E qua si crepa, non si può respirare». Non è cambiato niente nemmeno per Daniela Castiglione, che mostra le case di Farra di Soligo rimaste vuote perché troppo vicine ai vigneti, e snocciola i dati delle persone ammalate di tumore (l’Usl7, nel corso del servizio, nega fermamente che i prodotti fitosanitari abbiano causato un incremento delle patologie). E anche per le “Mamme di Revine”, uno dei comitati intervistati, la situazione non è poi così migliorata negli anni: «Dal punto di vista economico ben venga il fenomeno Prosecco, ma noi riteniamo più importante la salute» dice Lisa Trinca, una delle mamme. I Consorzi di Tutela si barricano dietro un «No comment», ma dalla voce, dalle telefonate, dai post online traspaiono rabbia e delusione. Perché secondo loro Report è rimasto fermo al 2012, quando ancora non c’era il Protocollo Viticolo che ha imposto un uso più ragionevole dei fitofarmaci.

Report e il Prosecco, l'Usl 7: "Nessun allarme sanitario
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«Non solo il Prosecco, ma tutto il mondo vinicolo è più attento all'ambiente», risponde Giancarlo Guidolin, presidente della cantina cooperativa più grande della denominazione, la Cantina Ponte. «Abbiamo atomizzatori a recupero e tecnologie meno inquinanti, non trattiamo dove non si può, i prodotti sono registrati nel quaderno di campagna, chi tratta deve avere il patentino, molti prodotti sono biodegradabili. Non va bene che si parli in questi termini del Prosecco, l’immagine che ne deriva non corrisponde alla realtà». Sulla stessa linea il produttore bio di Farra di Soligo, Ivo Nardi (Perlage), che in tivù sente dire che nel suo paese le persone se ne vanno per colpa dei pesticidi: «Stiamo esagerando. Negli ultimi anni è cambiato tantissimo. Anche per merito dei comitati e dei cittadini, i Consorzi e il sistema produttivo hanno adottato i Protocolli Viticoli, in cui si pesano le singole molecole e il loro impatto sull'ambiente. Anche il mercato biologico sta lievitando. La Scuola Enologica Cerletti di Conegliano sta riversando sul territorio tanti giovani con competenze tecniche e scientifiche molto più alte che in passato. Citerei anche quanto sta facendo il Prefetto Laura Lega: convocando la filiera del mondo Prosecco ha messo insieme tutte le anime, concordi e discordi».

L’onda lunga di Report arriva fino a Dubai, dov’è in viaggio d’affari lo storico produttore Gianluca Bisol: «Evidentemente il successo di questo prodotto sta dando fastidio a molti. È indubbio che la rapida espansione delle vigne abbia lasciato tutti sorpresi, ma pensiamo per un attimo a cosa succedeva trent'anni fa. Da allora a oggi sono subentrate molte regole contro i parassitari più aggressivi, la sostenibilità delle colline è sempre più tutelata».

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