Rebuschi, un altro furto «È il quindicesimo, basta»

I ladri hanno divelto la vetrina con una Bmw e portato via moto e giacche Disperata la titolare Loredana Fabris: «Ormai non ci assicurano neppure più»
DE WOLANSKI AG.FOTOFILM CARBONERA FURTO MOTO CONCESSIONARIA -REBUSCHI-
DE WOLANSKI AG.FOTOFILM CARBONERA FURTO MOTO CONCESSIONARIA -REBUSCHI-

carbonera

L’allarme che suona, la telefonata della vigilanza privata, la corsa in concessionaria. Un copione che si è ripetuto la scorsa notte per la 15esima volta al negozio di moto Rebuschi, come sono sembrate un deja-vu le immagini a cui si sono trovati di fronte i titolari della concessionaria appena arrivati, alle 4.30. Sei Kawasaki sparite, la vetrata divelta, i resti dell’ennesimo colpo messo a segno, e dei ladri, ovviamente, nemmeno l’ombra. Un danno da migliaia di euro, che fa tanto venir voglia di mollare a Loredana Fabris, titolare dello storico negozio di via Gentilin. Quello alla Rebuschi è il quindicesimo colpoo subito, un numero da record. Che la dice lunga sull’allarme furti presente in tutto il territorio della cintura trevigiana. L’aggressione del territorio, tra colpi in casa, nelle aziende e nel negozi, è ricominciata, con decine di casi in tutta la Marca.

Il colpo

I ladri avevano colpito la concessionaria Rebuschi lo scorso aprile, e la strategia utilizzata questa volta non è stata molto diversa. Prima hanno rubato dall’azienda a fianco, la Perini, un furgone per caricarvi le moto, poi con una Bmw 350 rubata in precedenza a Montebelluna hanno divelto la vetrata del negozio. Erano in quattro col volto travisato da un passamontagna. Mentre due si occupavano di alzare la saracinesca con un piede di porco gli altri, i complici, si occupavano delle ringhiera che separa l’area dalla strada. Ne hanno tolta una parte lunga un paio di metri, evidentemente per rendere più veloce l’operazione di carico delle moto. In pochi minuti, utilizzando la Bmw per tenere sollevata la saracinesca, hanno rubato sei moto da cross, di cui tre di proprietà di clienti della Rebuschi, e alcune giacche da moto. Un danno da circa 40 mila euro e ad aprile era andata anche peggio quando i ladri avevano rubato otto moto, tutte stradali, e più costose delle sei rubate venerdì all’alba.

La disperazione

«Non sappiamo veramente cosa fare, è dura andare avanti in queste condizioni», si sfoga Loredana Fabris, «ogni notte ho paura ad andare a dormire perché temo di essere svegliata dalla polizia che mi dice dell’ennesimo furto». Ma oltre al timore c’è il danno economico, «nessuno ci assicura più. È già da anni che andiamo avanti senza assicurazione, sono tutti soldi che perdiamo noi. D’altra parte chi volete che assicuri un negozio che è stato derubato quindici volte?». A nulla sono servite le misure di sicurezza installate, finestre con le inferriate, allarme, telecamere di videosorveglianza, la cancellata esterna. «Prima hanno provato a buttare giù la parete che abbiamo tirato su dopo l’ultimo furto. Erano entrati da lì, abbiamo fatto un muro di mattoni, ma non è bastato, hanno colpito dov’è rimasta la vetrata. Non basta più nemmeno il controllo della polizia. Va stroncato il mercato nero, queste sono tutte moto che finiscono ai mercato dell’est».

Il parlamentare

Dopo la nuova escalation di furti il deputato Raffaele Baratto (Fi) chiede un cambio di marcia del governo, «in finanziaria serve dare più risorse alle forze dell’ordine. Oggi polizia e carabinieri hanno i soldi per il carburante e poco altro. Il governo dimostri di essere quello del cambiamento partendo da qui». —

Federico Cipolla

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