Raid a villa Bianchi profanata la cappella

mogliano
Ancora vandalismi nelle ville moglianesi: a seguito di un raid avvenuto nella storica dimora del barone De Kunkler si indaga ora sulla profanazione delle tombe ospitate all’interno del mausoleo della famiglia Bianchi. Il patrimonio storico del territorio, dopo il caso di villa Rigamonti a Campocroce, finisce nuovamente nel mirino dei vandali. Nelle scorse settimane villa Bianchi, settecentesco complesso che si trova lungo il Terraglio al confine con Preganziol, è stata oggetto di un’incursione che ha provocato diversi danni e che è ora oggetto di indagine dei carabinieri. A seguire la vicenda, in particolare, è il nucleo di Venezia, che si occupa della tutela dei beni culturali.
L’episodio ha numerosi punti oscuri e non poteva essere altrimenti parlando di villa Bianchi, storica residenza attorno alla quale si è sviluppato negli ultimi vent’anni un vero e proprio legal thriller legato all’eredità contesa del barone Pieradolfo De Kunkler, deceduto nel 2000. Dalle indiscrezioni che emergono su quest’ultimo colpo di scena, l’incursione nella cappella della villa sarebbe avvenuta durante il mese di ottobre. Non risultano furti o altri danneggiamenti, se non la profanazione di alcune tombe ospitate nel mausoleo di famiglia. La parte interessata dall’effrazione sarebbe l’oratorio della Santissima Trinità, una chiesetta separata dal corpo principale della villa, dotata di un ingresso autonomo dal Terraglio. Questo edificio, risalente al 1715, custodisce un bassorilievo dello scultore neoclassico Pompeo Marchesi dedicato al generale austriaco Federico Bianchi (valoroso protagonista della guerra austro-napoletana del 1815 e proprietario della villa dal 1821). Nell’adiacente mausoleo sono presenti le tombe di famiglia: nove sarcofaghi, tra cui proprio quella del condottiero austriaco, noto anche come “Duca di Casalanza”. È proprio nei confronti di queste tombe che si sarebbe scatenata, inspiegabilmente, la furia dei vandali.
Solo pochi mesi fa, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, erano emersi analoghi episodi di danneggiamento e profanazione anche in villa Rigamonti, settecentesco edificio di proprietà della società Agricola Prima in liquidazione. Anche quel caso i vandali non avevano risparmiato l’oratorio con le reliquie di Santa Pulcheria (poi rivelatesi, con tutta probabilità, un falso storico).
L’incursione in villa Bianchi presenta alcune analogie perché si tratta di un altro bene storico abbandonato da anni. Il complesso fu acquistato nel dicembre 2013 dal gruppo Duvetica (finita poi in concordato), attualmente è in vendita, ed è proprietà di Arzanà srl (altra società riconducibile al manager Giampiero Vagliano, uno dei fondatori del marchio). Misterioso il movente della profanazione, non è chiaro se gli autori fossero alla ricerca di oggetti di valore oppure se siano entrati in azione per altri motivi. Spetta agli inquirenti fare luce, aspettando che arrivi il fatidico compratore per recuperare il complesso nobiliare in fase di progressiva decadenza. —
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