Ragazzi imprigionati nelle “sabbie mobili” del lago di S. Croce

Il lago è in secca ma il fango è simile alle sabbie mobili: due ragazzini trevigiani si sono trovati in difficoltà ieri pomeriggio lungo le sponde di Santa Croce, nella zona del camping, sul Fadalto,...
Il lago è in secca ma il fango è simile alle sabbie mobili: due ragazzini trevigiani si sono trovati in difficoltà ieri pomeriggio lungo le sponde di Santa Croce, nella zona del camping, sul Fadalto, versante bellunese. Entrambi sono riusciti a riguadagnare la “terra ferma” da soli, uno con l’aiuto dei genitori, ma il rischio che le situazioni simili si trasformino in tragedia è reale, in questo periodo. Ieri al lago erano stati mobilitati tutti: ambulanza, vigili del fuoco ed elicottero dei pompieri, già decollato dalla sede veneziana, ma poi rientrato perché la vicenda aveva avuto un epilogo positivo. Intorno alle 14.20 due ragazzini stavano giocando, ma hanno avuto qualche difficoltà, perchè sprofondavano nella melma che copre le zone senz’acqua in questi mesi di siccità. Il livello dell’acqua infatti è molto basso e il fondo nasconde delle insidie. I due ragazzi sembravano intrappolati: del loro sforzo per tornare su una zona più solida si sono accorti in molti, compresi i genitori di uno dei due giovani, un undicenne che con la famiglia era venuto a passare una giornata di festa da Treviso. Molte le chiamate di soccorso che sono partite dal lago alla centrale operativa del distaccamento dei vigili del fuoco di Belluno e che avvertivano dei problemi che stavano incontrando i due ragazzi. Uno dei due è riuscito a guadagnare la terra più dura da solo. L’altro un po’ si è aiutato da solo, un po’ si è visto dare una mano dai genitori che lo hanno tirato fuori dalla melma. Quando sono arrivati i vigili del fuoco, l’emergenza era già rientrata.
(cri.co.)


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