Raduno skin a Revine: "Aspettiamo 1.500 camerati"
"Non siamo fascisti, ma nazionalisti. Amiamo chi sfida il potere". Comincia il raduno skinheads "Ritorno a Camelot"

REVINE LAGO. ''Chi mi dice fascista mi fa un complimento, ma i fascisti sono ormai morti tutti''. E' la prima risposta data stamane, a proposito dell'uso di una definizione dei gruppi internazionali della destra radicale radunati da oggi a domenica a Revine Lago, dal presidente dell'associazione culturale ''Veneto fronte skinhead'' (Vfs), Giordano Caracino.
I promotori dell'evento ''Ritorno a Camelot'', che richiamerà, secondo le stime, circa 1.500 persone dall'Italia e dall'Europa, del fascismo hanno un'alta considerazione ma non si definiscono dei nostalgici. ''Essendo nazionalisti - spiega Caracino - abbiamo un occhio di riguardo per gli anni in cui l'Italia è stata un Paese forte. Con il fascismo sono state istituite le migliore riforme sociali, dalla previdenza pubblica agli assegni familiari, dalle ferie retribuite alle bonifiche. Insomma - ha aggiunto - si è fatto tanto per il popolo e negli anni successivi non c'è stata alcuna forma di governo che abbia saputo fare altrettanto''. Ma niente sguardi all'indietro. ''Non ci interessa riproporre il fascismo in quei termini, nessuno pensa alle parate o al 'sabato fascista'. Viviamo nel terzo millennnio''.
Anche se nel panorama politico italiano non c'è nessuno in cui ci si possa riconoscere. ''Nel 2006 - ricorda ancora Caracino - il Vfs appoggiava candidati nella Fiamma Tricolore. Ma l'esperienza è conclusa, adesso abbiamo di fronte un altro scenario. In Italia, occorre riconoscerlo, siamo un po' allo sbando, le tematiche a noi care, a partire dall'immigrazione in Europa, non sono rappresentate in parlamento. E poi - ammette - anche noi siamo molto divisi e frastagliati, non è come in Germania o in Ungheria in cui esistono partiti forti''.
Viene in ogni caso praticamente esclusa l'annunciata presenza al raduno di Revine di Mario Borghezio, europarlamentare sospeso dalla Lega per la comprensione espressa nei confronti del
responsabile della strage di Oslo. ''Intendiamoci - è la posizione del Vfs - Mario Borghezio con il nostro mondo ha sicuramente poco a che spartire. Però è uno dei pochi politici che ha il coraggio di andare contro i poteri forti, di scagliarsi contro i veri nemici del popolo, come la conferenza del Bildeberg. Noi siamo affascinati da figure che hanno coraggio, dagli Arditi del Piave agli appartenenti alla Rsi''.
A proposito della strage di Oslo, infine, Caracino esprime molta perplessità. ''L'autore è un fanatico con qualche problema di instabilità mentale, poi sembra essere un aderente alla Massoneria, cosa che noi aborriamo e detestiamo profondamente. Tuttavia - osserva - non è credibile che abbia fatto tutto da solo. Occorre andare in profondità, come in molti altri casi anche in Italia. Ad esempio la strage alla stazione di Bologna per la quale - conclude - stanno marcendo in carcere camerati innocenti come Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini''.
Striscione su Hesse: "Lo condividiamo".
''Non rivendichiamo l'azione in forma ufficiale, ma sicuramente la condividiamo''. Lo scrivono, in una nota, i responsabili del Veneto Fronte Skinhead riuniti a Revine Lago a proposito dello striscione appeso alcuni giorni fa sulla sommità di un cavalcavia a Pieve di Soligo in onore dell'ufficiale nazista Rudolf Hess, ritenuto il braccio destro di Adolf Hitler. Per quello striscione, con la sigla Vfs (Veneto Fronte Skinhead), era stato denunciato dalla Digos per violazione della legge che punisce la discriminazione razziale un ventenne di Eraclea.
''Probabilmente - si legge nella nota - qualcuno dei nostri ammiratori avrà preso spunto dal comunicato stampa che facemmo a luglio per esprimere il nostro totale disprezzo per la scelta del cimitero di Wunsiedel di voler rimuovere i resti di Rudolf Hess e di disperderne le ceneri in mare''.
L'Anpi: "Il problema è che nel governo c'è chi parla come loro".
''Il problema non sono questi quattro scalcagnati, ma un governo che dimentica la norma transitoria n.12 della Costituzione perché dentro ha gente che parla e ragiona come loro, vedi il ministro della Difesa''. Sono parole di Umberto Lorenzoni, presidente dell'Associazione nazionale dei partigiani italiani (Anpi) di Treviso, sul raduno degli Skinhead che inizia oggi a Revine Lago.
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