Quella voragine da cento milioni

Dalla scoperta del caveau vuoto a Silea ai sequestri di auto, moto e barche
PRESENTAZIONE DELL TELECAMERE INSTALLATE IN PESCHERIA OFFERTE DA ARNALDO COMPIANO IN FOTO DA SINISTRA ARNALDO COMPIANO E GIANCARLO GENTILINI
PRESENTAZIONE DELL TELECAMERE INSTALLATE IN PESCHERIA OFFERTE DA ARNALDO COMPIANO IN FOTO DA SINISTRA ARNALDO COMPIANO E GIANCARLO GENTILINI

Quasi mille creditori per oltre cento milioni di debiti. Quattrocento tra auto, moto e barche sequestrate a Luigi Compiano, all’epoca amministratore delegato del Gruppo. In tutto 613 lavoratori Nes per il quali è stata siglata la cassa integrazione straordinaria lo scorso ottobre. Ottantacinque anni di storia alle spalle sui quali da ieri è stata posta la parola fine.

Sono solo alcuni dei numeri della fine dell'impero della vigilanza Compiano imploso con lo scoppio dello scandalo Nes lo scorso ottobre dopo l’allarme lanciato dalla Banca d’Italia cui erano seguite le indagini della Guardia di Finanza e un buco di 28 milioni iniziali, che si è allargato nei mesi a macchia d’olio fino a superare quota 100 milioni. Un impero fondato nel 1929 da Arnaldo Compiano che in poco tempo aveva raggiunto il primato nel settore della vigilanza e del trasporto valori. Una realtà aziendale simbolo della città.

Qualcosa aveva iniziato a scricchiolare anzitempo: rapine, sanzioni e la maxi inchiesta di polizia che rivelò trasporti fuorilegge e false dichiarazioni. Che si concluse solo con una sanzione pecuniaria e non con la sospensione temporanea dell’attività della Nes che però subì un profondo contraccolpo in termini di fiducia aziendale. Compiano fece i salti mortali per mantenere la barra dritta ma arrivarono i guai, esterni ed interni. I primi relativi alla perdita di alcuni pesanti appalti, gli altri collegati alla necessità dell’azienda di ridurre i costi di produzione e tagliare manodopera.

L’allarme scattò alla fine del 2012, a quasi un anno di distanza dalla clamorosa inchiesta, a North East Services annunciò un piano di riduzione del personale del 10% e i sindacati svelarono i conti di una situazione aziendale preoccupante. Lo scorso 27 settembre la situazione cede definitivamente: alcune banche che hanno deciso di revocare il contratto chiedendo la restituzione delle somme in deposito e il loro trasferimento ai caveau della Banca d’Italia o a quelli di altre società di vigilanza. L’azienda oppone sempre qualche problema ad attuare il passaggio di denaro. Da lì il passo è breve: scattano le denunce e si scopre l'ammanco. Sempre più grande. La Procura apre un’inchiesta: l’ipotesi di reato per Luigi Compiano è appropriazione indebita. Ma la preoccupazione più grande è per i lavoratori della North East Services: si decide per l’amministrazione straordinaria, viene nominato il commissario Sante Casonato.

Il prefetto di Venezia restringe la licenza operativa alla sola attività di vigilanza congelando per sempre quella di trasporto valori. Il buco è enorme: oltre 100 milioni. Luigi Compiano si dimette dal ruolo di amministratore delegato, al suo posto il fratello Marco. Ora il compendio aziendale della Nes è all’asta: al vaglio ci sarebbero alcune offerte ma per ora nulla di concluso. La lo scandalo Nes ha minato le basi del gruppo un tempo incrollabile: alla procedura si aggiungono anche l’Istituto di Vigilanza Compiano e La Sicurezza. In mano alla famiglia rimangono solamente le Edizioni Compiano. (s.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso