Quaranta operai in «cassa» nell’azienda di Vardanega

La crisi del mattone non risparmia gli stabilimenti delle Industrie Cotto Possagno Da giugno sono scattati gli ammortizzatori sociali. Verifica al rientro dalle ferie
Di Vera Manolli

POSSAGNO. La crisi non risparmia le Industrie Cotto Possagno del presidente di Unindustria Treviso, Alessandro Vardanega.

Dallo scorso giugno è scattata la cassa integrazione a rotazione per 40 dipendenti. «Stiamo trattando», riferisce il segretario provinciale di Fillea Cgil, Mauro Visentin, «per risolvere il problema degli esuberi nella piena tutela dei lavoratori».

Le conseguenze della crisi nel settore dell’edilizia e del mattone mettono in ginocchio la grande e importante realtà delle Industrie Cotto Possagno. Poche richieste di lavoro e le commesse che calano a vista d’occhio hanno costretto la società a far ricorso agli ammortizzatori sociali. L’azienda ha un centinaio di dipendenti e in 40 stanno già vivendo, a rotazione, la realtà della cassa integrazione. Ma parlare di licenziamenti per il sindacato «è assolutamente prematuro». «L’azienda», riferisce Visentin, «ha ventilato in queste settimane un problema di gestione degli esuberi». Per ora nulla di definitivo e irreversibile. Le Industrie Cotto Possagno sono composte da sei unità produttive, con 5 stabilimenti a Possagno e una nella zona di Monfumo. Sono specializzate soprattutto nella produzione di coppi trafilati e tegole stampate. La società è diventata nel corso degli anni leader nazionale nel settore delle coperture in laterizio, con una quota particolarmente significativa nel segmento dei coppi in cotto che copre circa il 50% del mercato nazionale. La produzione è indirizzata prevalentemente al mercato domestico, con una quota export pari a circa il 15% del fatturato. La trattativa tra i sindacati e l’azienda del presidente di Unindustria, Alessandro Vardanega, si è aperta ufficialmente il mese scorso. «La crisi ha colpito anche una nostra grande realtà», conferma il sindaco Gianni De Paoli, «nelle settimane scorse s lo stesso presidente Vardanega mi ha riferito che c’è preoccupazione per quanto riguarda il lavoro soprattutto al rientro dalle ferie. Con la crisi che sta attanagliando anche il settore dell’edilizia ci sono grosse difficoltà e probabilmente l’azienda valuterà come utilizzare gli ammortizzatori sociali». «A oggi non abbiamo ancora un numero ben definito. Per ora sono una quarantina i dipendenti a essere in cassa integrazione a rotazione», sottolinea il sindacalista, «la trattativa è ancora in corso e riprenderà a settembre con il prossimo incontro. Da parte dell’azienda c’è la massima disponibilità».

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