Quando il PUT si chiamava Circonvallazione

Gennaio propone l'alberato viale della stazione, con la sua palazzina liberty e il caffè Passuello. Marzo immortala ponte Garibaldi, costruito nel lontano 1881: prima chi proveniva dal Terraglio poteva proseguire solo per l'attuale vicolo Venier, un tempo via Polveriera. Maggio offre uno spaccato di porta Carlo Alberto: la breccia nelle mura cinquecentesche fu aperta nel 1906. Luglio è incentrato sulle chiuse del Botteniga, mentre agosto ci conduce a porta Fra' Giocondo. Aprile, tenuto per ultimo non a caso, mostra viale della circonvallazione, nel tratto dell'odierno viale Nino Bixio: era questa infatti la denominazione originaria, poi in epoca recente, sarebbe diventata sinonimo di Put. Ed è proprio la Circonvallazione, il rapporto fra strada e veicolo, nel passaggio dal traffico prevalentemente a trazione animale (ancora nel secondo dopoguerra, più della metà del totale dei mezzi immatricolati) a quello motorizzato, il filo conduttore del calendario 2013 della Società Iconografica Trivigiana. Giunta al dodicesimo anno, l'opera permette di riflettere su dinamiche e trasformazioni che hanno caratterizzato Treviso nell'arco di un secolo: le cartoline illustrate, corredate da approfondite didascalie, spiegano la genesi dei ponti attorno alla città, eretti per bypassare «il collo di bottiglia di ponte San Martino» e superare così la storica “barriera” di Treviso, rappresentata dal fiume Sile. Scorci che consentono di fare anche un raffronto con la riorganizzazione del traffico di una dozzina di anni fa, nota a tutti con l'acronimo di Put. «Il calendario mette a fuoco l'evoluzione della Circonvallazione esterna, un elemento nodale nel parallelo sviluppo del trasporto delle merci, collegato anche alla realizzazione dei parcheggi», commenta l'ideatore Antonio Basso della Società Iconografica Trivigiana. Il cui presidente, Francesco Turchetto, rimarca: «Talvolta si dimentica l'orgoglio di essere cittadini. Il patrimonio d'immagini a nostra disposizione consente di prendere coscienza di molti aspetti di Treviso». Le cartoline percorrono la Circonvallazione in senso antiorario, partendo dal piazzale della stazione ferroviaria. Il calendario, nato nel 2002, era stato dedicato, in passato, a mura e piazze, a tram e Sile, persino alle “lavandere”. E 200 copie, grazie al contributo di Pasta Zara, finiranno all'estero, raggiungendo i nostri emigrati, nelle 170 sedi dell'associazione “Trevisani nel mondo”: «Un documento storico che diventa messaggio d'amore per i nostri conterranei nel mondo», afferma il vicesindaco Giancarlo Gentilini. Le copie, che andranno a tutti i soci della Società Iconografica, si possono trovare inoltre alla Tipografia Sile, che come tradizione, ha stampato il calendario.
Mattia Toffoletto
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