Protesta dei veterinari «Indigenti, il sostegno in tutti gli ambulatori»

CONEGLIANO. Il caso dell’esclusione dei veterinari nell’iniziativa di Usl, Regione e Rotary finisce sul tavolo del consiglio dell’Ordine. Ieri sera si è riunito il consiglio dell’Ordine provinciale dei medici veterinari, in cui si è parlato anche della convenzione per prestazioni agevolate in cui è stata coinvolta solo la clinica veterinaria di Conegliano. Mercoledì alla presentazione c’erano il governatore Luca Zaia e il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi. « Diversi colleghi mi hanno contattato perché c’è stata solo una struttura coinvolta nella convenzione. Nel momento in cui sono interessate delle istituzioni non capiamo perché il nostro Ordine non sia stato informato», ha dichiarato alla vigilia del consiglio Alberto Ansoldi, presidente provinciale dei veterinari. «Speriamo si allarghi a tutta la provincia e alla regione. Con le nostre strutture di liberi professionisti, distribuite nel territorio, siamo pronti ad operare».
C’è da ricucire uno strappo e in questo ambito ieri ci sono stati contatti con l’Usl. Diversi veterinari sono rimasti amareggiati perché rilevano come da tempo siano attenti a chi vive nel disagio.
«Doveva essere un’iniziativa rivolta all’intera categoria, è impensabile che gli utenti si rivolgano a una sola struttura privata. Quanto avvenuto è stato poco rispettoso del nostro Ordine», dice la veterinaria coneglianese Roberta Marcon. «Noi lavoriamo già in convenzione con enti che si occupano di situazioni di disagio, anche dal punto di vista economico, per noi non è una novità». C’è chi è rimasto meno sorpreso. «Tanti di noi da anni operano in silenzio del volontariato», spiega il veterinario Paolo Mizzoni . «Il presidente Zaia può istituire un bando a cui tutti possano aderire». I veterinari incassano l’appoggio dell’Ente protezione animali. «Siamo già in ritardo di anni. All’Usl avevo segnalato nel 2015 che tante persone non erano più in grado di gestire i loro animali per problemi economici», ricorda Adriano De Stefani presidente provinciale dell’Enpa. «Non ha nessun senso che il progetto funzioni solo in alcuni comuni, è auspicabile sia esteso a livello regionale e l’azione deve essere capillare, con l’adesione di molti ambulatori». —
Diego Bortolotto
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