Prostituzione nel night: condannati

Santa Lucia: trenta mesi di reclusione per Paola Basile, titolare del Paradise, per favoreggiamento e sfruttamento
Di Rosario Padovano

SANTA LUCIA DI PIAVE. Condannato in primo grado, dal tribunale di Rialto a Venezia, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione Michele Vaglio, il 33enne originario di Monfalcone, residente a Gleris di San Vito, coinvolto nell’inchiesta sul Night Club Paradise di Gruaro. Assieme alla titolare, la signora Paola Basile, 49enne di Santa Lucia di Piave è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Entrambi, nel corso del procedimento, erano difesi dall’avvocato Francesco Murgia, del foro di Treviso. Sono stati inoltre condannati al pagamento di 4 mila euro di multa. Quasi certo il ricorso in appello.

L’indagine risale al 2010. Le ragazze, secondo quanto ricostruito dal sostituto procuratore di Venezia Giovanni Zorzi, che ha lavorato fianco a fianco ai carabinieri del nucleo investigativo di Venezia e della compagnia di Portogruaro, erano inquadrate come ballerine. Da sempre il Paradise era considerato un luogo peccaminoso, ma nessuno osava immaginare che si potesse consumare qualche prestazione “extra”.

Ebbene, stando a quanto avevano ricostruito carabinieri e pm, si pagava 150 euro alla cassa, con un “supplemento” che partiva da un minimo di 100 a un massimo di 250 euro. Se poi la conoscenza veniva approfondita a domicilio si poteva arrivare anche al pagamento di 500 euro.

Michele Vaglio si è sempre professato innocente ed è sempre stato difeso a spada tratta dai suoi familiari (soprattutto la madre). La notte del blitz, avvenuto ai primi di maggio del 2010, uscì dal locale in stato di arresto anche Santiago Edoardo Escobar Quezada, (58 anni) cileno residente a San Michele al Tagliamento, in via Sant’Urbano 2. Vennero invece denunciati a piede libero M.B., 25 anni, residente a San Vito al Tagliamento; V.V., (50), russa residente a Salgareda; e M.L., (49) coneglianese emigrato in Ungheria.

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