«Pronti a correre da soli» Ecco Coalizione Civica
Le sinistre: «Se non si trova l’accordo con il Pd lanceremo un nostro candidato» Monito a Manildo: bisogna fare di più per ambiente, periferie e richiedenti asilo

«Se non ci ascoltate, correremo contro Manildo». Le sinistre e i loro satelliti avvertono: se Treviso Bene Comune non cambierà fisionomia virando più a sinistra, alle urne il centrosinistra andrà diviso.
Elezioni 2018, scende in campo la “Coalizione Civica per Treviso” raccogliendo tutte (o quasi) le componenti di sinistra, modello Padova. Una coalizione che ha indetto un’assemblea per metà ottobre, dopo la quale stilerà un programma da proporre al Pd e alle anime centriste di Treviso Bene Comune, attuale coalizione del sindaco Manildo. Se ci sarà l’accordo, tutti compatti. Ma se il programma non verrà condiviso, la Coalizione Civica esprimerà un proprio candidato sindaco. E appoggerà Manildo solo in un eventuale ballottaggio contro il candidato di Lega e centrodestra.
Ieri la Coalizione Civica ha diramato un documento sottoscritto da Sinistra Italiana con Said Chiaibi, Renato Zanivan e Marco Pedretti; Rifondazione Comunista con Alberto Cocco e Graziano Merotto; Verdi con Alessandro Modolo e Daniele Tiozzi; Impegno Civile con Titta Casagrande, Claudia Pizzinato e, come ex Impegno Civile, Gigi Calesso (Giovanni Negro ha rotto?); Italia Nostra con Romeo Scarpa e Berto Zandigiacomi; l’insegnante Paolo Giordano, uno degli artefici del piano di recupero partecipato della ex caserma Piave e dei Battuti; Chiara Cecotti di Mani Tese; Adl Cobas Treviso con Monica Tiengo; l’area della Cgil con Dante Dall’Osso; l’insegnante Sergio Venturini; i movimenti giovanili con Leonardo Schiavon, Enrico Baccichetto, Jacopo e Marta Cassano; Istresco con Federico Maistrello; Moustafa Boutbilla per le associazioni dei migranti e Michele Amaglio. Ecco alcuni passaggi del documento: «Quello a cui pensiamo e che proponiamo a tutti coloro che sono interessati è un modo completamente diverso di fare politica, che parte dalla partecipazione diretta dei cittadini e che esprime una scelta di campo netta e una propositività chiara su questioni che riteniamo ineludibili perché attraversano la quotidianità di ognuno di noi: lavoro ed eguaglianza sociale, immigrazione, tutela dell’ambiente, futuro dei giovani, beni comuni, pace».
Punto di riferimento, i «nuovi municipalismi», da Barcellona a Napoli, «che hanno saputo interpretare le domande dei ceti più deboli e le proposte più innovative a livello ambientale, e hanno costruito una elaborazione politica chiara e una concreta prassi amministrativa anche su questioni di ampia portata, in particolare quelle dei “beni comuni” e dell’accoglienza dei richiedenti asilo».
Bilancio dei primi quattro anni di amministrazione Manildo: «Sulle questioni ambientali, sugli strumenti di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, sull’accoglienza dei richiedenti asilo, sulla qualità della vita nelle periferie, su una strategia per il lavoro, vanno individuate e praticate soluzioni amministrative maggiormente incisive di quelle finora attuate. Proprio perché riconosciamo che la nostra città è cambiata in questi anni pensiamo che sia possibile per il prossimo mandato proporre una organica visione del futuro di Treviso che si ponga degli obiettivi ambiziosi di cambiamento ancora più profondo, attraverso meccanismi di partecipazione diretta».
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