Progress, fatturato oltre quota 40

L’azienda di Asolo nel 2016 è cresciuta del 30 per cento. Bordin: «Ci corteggiano ma restiamo italiani»
ASOLO. Una certezza e una promessa: la prima sono i 40 milioni di fatturato con cui si è chiuso l’esercizio 2016 di Progress Profiles (crescita del 30 per cento rispetto all’anno precedente), la seconda è la decisione con cui il presidente, Dennis Bordin, sta respingendo gli assalti stranieri all’azienda asolana, particolarmente appetita all’estero per le sue ottime performance negli ultimi anni. Dopo l’ampliamento della sede principale, un anno fa, Bordin - in occasione della presentazione dei nuovi dati di bilancio - ha voluto rimarcare: «Resteremo in Italia. Siamo una “bomboniera” che all’estero piace e per il futuro non si può escludere nulla, ma siamo una realtà a conduzione familiare da oltre trent’anni, e vorrei che restassimo sempre tale. Essendo un’azienda in crescita, è normale che arrivino “corteggiatori” da oltreconfine».


In realtà la terza generazione è già in rampa di lancio. Si troverà, fra qualche anno, a guidare un’azienda leader nei profili tecnici e decorativi di finitura e nei sistemi di posa distribuita su 60 filiali in tutto il mondo, con una quota export del 34 per cento e investimenti continui in ricerca e tecnologia. L’ultimo, 2 milioni di euro per uno speciale macchinario che consente di riprodurre le numerose nuance del legno e di personalizzare le finiture secondo qualsiasi esigenza. Anche per questo, la scelta di rimanere e investire in Italia suona singolare: «Qui c’è un connubio di design, ricerca tecnologica e qualità dei materiali che non si trova in altri Paesi», assicura Bordin. «Il 95 per cento della produzione avviene ad Asolo, e anche l’outsourcing è distribuito su un’area di non più di venti chilometri di raggio. Le filiali sono e resteranno prevalentemente commerciali». Le ultime sono state aperte in Australia, nel giro di un anno altre dovrebbero sorgere in Medio Oriente o Far East.


Il bilancio 2016 ha portato in dote anche un incremento del personale, ad Asolo, di circa il 10 per cento. Sono state ricercate figure trasversali, ma è verosimile che nel prossimo futuro la rivoluzione dell’Industria 4.0 peserà anche sulla scelta di collaboratori e dipendenti: «Guardiamo con attenzione agli incentivi che saranno messi a disposizione», conclude Bordin, «ma ai bandi per il digitale parteciperemo solo se ne avremo effettivamente bisogno».
(a.d.p.)


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