Treviso, Cittadella Extreme chiusa: nessuno vuole gestirla
La nuova struttura sportiva per skate, bmx e arrampicata a Sant’Antonino resta inutilizzata. Nessuna offerta per il bando di gestione, nonostante i fondi Pnrr e l’obbligo di apertura al pubblico

Tanto un gioiello che nessuno si è fatto avanti per gestirla. È un caso la nuova struttura sportiva realizzata dal Comune di Treviso a Sant’Antonino, nell’adiacenza della palestra Pascale, la così rinominata “Cittadella extreme outdoor sports”.
Immaginata per dare uno spazio dove praticare sport meno convenzionali e più particolari come skateboard, arrampicata, bmx, pumptrack, è chiusa da fine ottobre, quando sono stati ultimati i cantieri finanziati dal Pnrr per circa un milione e seicentomila euro.
Ritardi e mancanze
I lavori sono andati ben oltre le previsioni perché mancavano allacci, mancavano i sistemi di controllo, mancavano alcuni “dettagli” per rendere in tutto e per tutto agibile e sfruttabile la struttura.
Tutto si è chiuso solo a inizio primavera quando l’amministrazione, che già più volte aveva pubblicizzato il nuovo polo sportivo senza averlo mai aperto, ha lanciato il bando di gara offrendone la gestione a chi si fosse fatto avanti. Le richieste? Ovviamente l’apertura al pubblico più ampia possibile, la gestione di eventi, la possibilità di organizzare manifestazioni a biglietto ma di fatto lasciando principalmente la struttura aperta al pubblico ed anzi: offrendo anche progetti di inclusione dedicati soprattutto ai giovanissimi.
Bando a vuoto
Scadenza del bando una dozzina di giorni fa. Risultati? Nessuno, zero, nemmeno una candidatura. E sì che la struttura è lì, intoccata, pronta all’uso, anche effettivamente molto bella, se non fosse per il totale silenzio che la avvolge (salvo quando qualche ragazzino vi si intrufola per sfruttare le rampe da skate intonse.
Di lì allarme rosso, perché non si tratta solo di avere spiacevolmente da mesi un polo sportivo nuovo di zecca chiuso, in mezzo ci sono anche gli accordi siglati a suo tempo con chi ha garantito il finanziamento. Non a caso è proprio il Comune a sottolinearlo: «Ai sensi della convenzione sottoscritta a suo tempo con il Dipartimento sport della Presidenza del Consiglio dei ministri che, tramite i fondi del Pnrr, ha finanziato completamente la realizzazione dell’impianto sportivo, il Comune è tenuto a dimostrare la gestione e l’apertura al pubblico della struttura». Urge avere presto, se non prestissimo, un nome.
Un mese extra
Di qui la decisione di rilanciare un nuovo bando di gara. Il Comune ha concesso un nuovo mese di tempo per esplorare la possibilità di nuove offerte, altri interessi, altri soggetti visto che a quanto pare quelli sondati – seppur informalmente – ad ora, non hanno dimostrato interesse.
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