Profughi all’aviocampo di San Giacomo, il sindaco di Vittorio Veneto sulle barricate

VITTORIO VENETO. Tensione alle stelle tra il Comune di Vittorio Veneto e la Prefettura, dopo la conferma che il Ministero dell'interno è intenzionato ad utilizzare il campo di aviazione di San Giacomo per ospitare i profughi. «Guiderò io stesso - minaccia il sindaco Roberto Tonon, apprezzato per la sua proverbiale prudenza -, con tutta la mia giunta e tutta la mia maggioranza, insieme con tutta la comunità vittoriese, una resistenza dura e inflessibile contro quello che sarebbe a tutti gli effetti un comportamento discriminatorio e sommamente ingiusto».
Mentre il Ministero della Difesa e la giunta Tonon hanno raggiunto l'accordo sul baratto tra l'elisuperfice e la caserma dei carabinieri, che verrà approvato proprio questa sera in consiglio comunale, la Prefettura ha invitato l'altro ieri i piani alti di piazza del Popolo ad un sopralluogo. Il sindaco Roberto Tonon si è rifiutato di andarci e ha voluto che non partecipasse nessuno dei suoi. Secondo indiscrezioni diffuse dalla Lega Nord, i profughi in arrivo sarebbero 400, pare comunque che il primo gruppo sia di 50. «In città ne ospitiamo già 195 e col Governo abbiamo dimostrato piena collaborazione - protesta Marco Dus, capogruppo del Pd -. La Prefettura non può approfittare della nostra generosità, li porti a Conegliano piuttosto che a Montebelluna o a Castelfranco. Noi abbiamo già dato». La Lega si appresta a dar battaglia politica.
Il segretario nazionale Toni Da Re afferma che in municipio si sapeva da mesi della richiesta di allacciamento dei servizi e accusa l'amministrazione che, se proprio voleva impedire l'arrivo dei profughi, doveva concludere ancora nel novembre scorso l'accodo sulla vendita delle caserme. Il sindaco Tonon alza il tiro. «Abbiamo dimostrato insieme umanità ed efficienza, rispetto ed equilibrio, autonomia e partecipazione. Ne siamo orgogliosi. Ma proprio le condotte sin qui tenute ci autorizzano a scandire con nettezza che Vittorio Veneto non accetterà più invii massivi di migranti sul suo territorio. E se la Prefettura pensasse, scambiando la nostra correttezza per acquiescenza, all'aerocampo di San Giacomo e alle altre strutture militari dismesse presenti nel territorio comunale come a contenitori concentrati di molte decine di profughi, ebbene: che se lo scordi». Secondo il sindaco, creare una sacca di migranti ammassati in unico luogo, e cioè un potenziale problema di ordine pubblico consistente «Uno scempio ingiusto, che impediremo con tutte le nostre forze», conclude Tonon.
Francesco Dal Mas
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