Probabile infarto a 51 anni: morto il ristoratore Ciotta

FOLLINA. E’ morto improvvisamente poco dopo le sei del mattino, al Pronto soccorso di Conegliano dove la compagna lo aveva appena accompagnato a seguito di un dolore al petto, il ristoratore cinquantunenne Vasco Ciotta. Un dolore anormale quello comparso al risveglio, diventato sempre più intenso con il passare dei minuti. Il preludio al probabile infarto che ha stroncato Ciotta, residente a Soligo con la compagna Cecilia Casagrande, da una ventina di anni titolare della trattoria «da Cicci» di Pedeguarda.Vasco era il figlio del noto Egidio Ciotta, «Cicci» per tutti, morto nel gennaio di un anno fa per una emorragia cerebrale. Dal padre, ristoratore sin dagli anni Sessanta e maestro dello spiedo, Vasco Ciotta aveva imparato tutti i segreti dei fornelli e del caminetto, trasformando negli anni la storica trattoria di via Castelletto, adiacente la sede della rivendita di attrezzature edili «F.Bisol», in un locale di nicchia per gli amanti delle tradizioni e dei sapori di un tempo. Non a caso, la trattoria «da Cicci» lavorava solo durante la settimana, dal lunedì al venerdì sera, mentre il sabato e la domenica rimaneva chiusa. Niente matrimoni, cresime e battesimi, dunque. Una scelta che aveva preso corso soprattutto nell’ultimo anno, dopo la scomparsa della figura paterna. Così il fine settimana Vasco Ciotta lo dedicava al vigneto e al bosco del podere di famiglia in Col Franchin, sulle colline di Solighetto, la frazione di Pieve di Soligo di cui il papà Egidio era originario. L’unica passione coltivata dal giovane ristoratore era quella per il ciclismo, condivisa con atleti professionisti di primo piano, come lo slovacco Peter Sagan, il friulano Franco Pellizotti, il vittoriese Marzio Bruseghin ed il follinese Tiziano Dall’Antonia, figlio del vice sindaco Diego. Con loro amava trascorrere qualche serata invernale e a loro si univa per i weekend sui pedali, partecipando a manifestazioni come la «24 ore» di Feltre. Un uomo di compagnia, dunque, come dimostrava occasionalmente suonando la fisarmonica, lo strumento musicale che aveva rispolverato di recente e con il quale riusciva ancora ad incantare gli avventori. Oggi, con ogni probabilità, sarà eseguita l’autopsia per chiarire la vera origine dell’arresto cardiocircolatorio che lo ha colpito ieri all’alba. «Non aveva mai avuto nessun problema al cuore e, del resto, era uno che non si lamentava mai, sempre pronto a lavorare», ricorda affranta la compagna Cecilia Casagrande, dipendente del Comune di Farra di Soligo, dove lavorava da anni come istruttore all’ufficio tributi.
Glauco Zuan
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