Primo sì della Regione a Pieve del Grappa nasce il nuovo comune

Paderno DEL GRAPPA
Ai piedi del Grappa si fondono i Comuni di Paderno e Crespano. E Castelcucco ci sta pensando. Gli incontri con i residenti, da parte dei due sindaci, Giovanni Bertoni e Annalisa Rampin, rispettivamente sindaco di Paderno e Crespano, sono iniziati da diverso tempo. Mentre ieri mattina la Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Alessandro Montagnoli (Lega Nord) e dal vicepresidente Claudio Sinigaglia (Pd), ha votato a favore del progetto della fusione dei due Comuni che prenderà il nome di Pieve del Grappa. Il 16 ottobre la discussione in giunta regionale, poi il referendum.
«Il 20 dicembre i cittadini di tutti e due i comuni saranno chiamati a votare con un referendum popolare», spiega il sindaco Bertoni.
«Già nelle scorse settimane si sono svolti degli incontri informativi a Paderno e a Fietta dove ho illustrato il nuovo progetto di fusione». E se dovesse vincere in entrambi i comuni il sì la fusione sarebbe cosa fatta, basterebbe la ratifica della Regione. Dopo pochi mesi le due amministrazioni cadranno e a maggio in occasione i cittadini torneranno a votare per eleggere un unico sindaco. Se invece dovesse prevalere il sì solo in uno dei due comuni la fusione sarebbe bloccata.
«Per il momento non è stata ancora stabilita la sede centrale», spiega Bertoni, «con il sindaco di Crespano, Annalisa Rampin, c'è stata subito la sinergia giusta per correre assieme e avviare tutte le pratiche per la fusione ».
Negli ultimi anni il governo ha attivato anche un processo di incentivazione verso le forme di semplificazione amministrativa, prevedendo contributi di milioni di euro per chi dovesse avviare la fusione dei comuni.
«Crespano e Paderno con questa unione non perderanno la loro identità», garantisce il sindaco, «il comune sarà quello di Pieve del Grappa e resteranno come località i due paesi. In accordo con il sindaco Rampin abbiamo scelto e condiviso questo modello per razionalizzare e ottimizzare l’organizzazione amministrativa che non toglie nulla all'identità e alle origini dei nostri paesi; anzi dà un valore aggiunto e delle garanzie più solide per i cittadini», chiude Bertoni. «È un nuovo modello di gestione del territorio nato dalla necessità di dare più servizi. Per esempio nel mio Comune per diversi motivi il sabato sono costretto a tenere chiusi gli uffici, purtroppo c'è carenza di personale, e gli uffici sono vuoti». —
Vera Manolli
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