Ponte della Priula, nuovo blocco dei lavori a Susegana

Anas scrive una mail al Comune di Susegana: «Manca un documento della Regione». Incerta la durata dello stop

SUSEGANA. I lavori sul Piave a Ponte della Priula sono per il momento sospesi, in attesa di una documento della Regione. Questa è la comunicazione di Anas, arrivata ieri al Comune di Susegana. Il cantiere per la ristrutturazione dello storico ponte sulla statale Pontebbana non sembra avere pace. Dopo gli intoppi a causa del ritrovamento di una serie di ordigni bellici, l'esposto del Comitato Imprenditori Veneti Piave 2000 e del Museo del Piave per la tutela dei resti del ponte di legno, giunge un nuovo "pit stop" per le ruspe. Non è chiaro per quanto tempo sarà necessario attendere, anche se appare un intoppo di natura burocratica. «È arrivata oggi una comunicazione di Anas attraverso la posta certificata, di uno stop momentaneo, si è in attesa di un documento dalla Regione», chiarisce il sindaco Vincenza Scarpa.

L'amministrazione comunale è fiduciosa e si augura che il cantiere possa ripartire al più presto. La certezza è che il cronoprogramma definito nel progetto appare in ritardo. Le imprese in quasi sette mesi hanno realizzato il 4,43% di quanto fissato nell'appalto, così come attestato da Anas la scorsa settimana. Italia Nostra, che ieri sera ha tenuto un incontro pubblico a Santa Lucia sulla storia dello storico ponte ed i lavori di rifacimento, ha sollevato la questione dei rallentamenti e di una ristrutturazione che non tutelerebbe l'importanza storica dell'opera. Il ponte fu costruito nel periodo della Prima Guerra mMndiale, in circa un anno e mezzo. Proprio nei prossimi giorni ricorrerà il centenario dell'abbattimento, nel novembre 1917, da parte dell'esercito italiano dopo la ritirata di Caporetto, per evitare che le truppe austro-ungariche sfondassero la linea del Piave. La parte iniziale della struttura, dal lato di Ponte Priula, venne fatta saltare in aria. Respinto il nemico e terminata la Grande Guerra, il viadotto divenne di nuovo funzionante.

Adesso, esattamente cent'anni dopo, c'è invece da costruire una viabilità provvisoria e un ponte Bailey per poter così rimettere a nuovo quel collegamento strategico tra Sinistra e Destra Piave. Prima di mettere mano alla struttura sarà necessario chiudere la viabilità, e per sette mesi consentire il passaggio sul greto del fiume sacro alla Patria. Il cronoprogramma prevede la chiusura per 230 giorni. L'ipotesi era una chiusura tra la fine anno e l'inizio del 2018. Adesso è arrivato un nuovo stop al cantiere, aumentando i dubbi sul rispetto delle tempistiche. (di.b.)
 

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